Nikki Haley ha vinto in Vermont, Donald Trump si ritira lol

L’italiano medio è stato costretto a saperne di più dell’americano medio riguardo a Nikki Haley, nome d’arte di Nimarata Randhawa (è un’indiana, nel senso di India vera, Punjab, i sikh, quelli che mungono le mucche), la candidata anti-Trump che ha vinto solo nel Vermont perché lì le primarie repubblicane erano aperte anche agli elettori democratici.

Il mainstream italiano ha toccato il fondo per l’ennesima volta presentando quella stronza della Haley come un’alternativa minimamente credibile nei confronti di Donald. Gli americani si sono rotti molto prima: in quanti Stati si dovrà ancora votare prima di capire che il candidato è T R U M P S? Venti, trenta, quaranta? Trump ha 995 candidati, la Haley 89. Basta.

Anche Nimarata ha capito la malparata e alla fine si è ritirata. Il “Corriere” (che non compro più dal 2004) però va in prima pagina con una sua dichiarazione: Se Trump vuole i miei voti dovrà guadagnarseli. In realtà quasi tutti i voti dei degenerati che l’hanno votata andranno, come prevedibile, a Biden.

Grazie al cielo gli amerikani sono più stanchi dei loro vassalli. Anche loro, in effetti, si sono dovuti subire dal sistema mesi di “Haley è una candidata credibile”, con l’apparato mediatico che forniva le proiezioni sulle primarie repubblicane escludendo non solo Trump dalla corsa, ma anche gli altri pezzi da novanta come Vivek Ramaswamy e Ron De Santis, che hanno raccattato qualche voto nella misura in cui si sono “radicalizzati” (in particolare il candidato di origine indiana, che ha più volte meritato la qualifica di based).

Per capirci, la Haley è una tizia che ce l’ha con i troll perché usano “nomi falsi” online, quando lei ha costruito la sua carriera, non solo politica, sull’aver cambiato il proprio nome e cognome (ha preso quello del marito). Interessante, en passant, che molti americani abbiano paragonato la candidata del sistema a Giorgia Meloni, per l’insipidità delle proposte oltre che per l’asinina fedeltà alla Nato e a Israele.

E che anche Fox News, comunque legata all’establishment conservatore, abbia trovato modo di attaccare la Haley e la Meloni come globaliste e traditrici. Chissà che una vittoria di Trump, dopo la Haley, possa toglierci dai piedi anche la patetica Giorgia qua in Italy.

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