Bill Gates è stato ricattato da Jeffrey Epstein per una relazione clandestina con l’amica di una spia russa

Le ultime news sono piuttosto invitanti: Jeffrey Epstein, deceduto in un tragico incidente suicida, qualche anno fa tentò di ricattare l’ineffabile Bill Gates per una liaison con una giovane campionessa di bridge russa.

Lo scrive il “Wall Street Journal”: il filantropo Epstein minacciò il filantropo Gates di rivelare tutti i dettagli della sua relazione extraconiugale con Mila Antonova, conosciuta nel 2009 a un torneo di carte, quando all’epoca il più grande inquinatore al mondo era ancora sposato con l’avvenente -Bill porta comunque gli occhiali- Melinda, se non fosse arrivata subito una cospicua donazione a una delle sue “iniziative benefiche” (quella volta organizzata assieme a JPMorgan).

La Antonova avrebbe incontrato Epstein nel 2013 proprio attraverso un amico di Gates, Boris Nikolic, allo scopo di ottenere un finanziamento di mezzo milione di dollari per insegnare il bridge online. Il magnate le offrì un appartamento a New York e corsi di informatica da università esclusive. Quando però il benefattore venne sapere dei rapporti tra la giovane e Gates (35 anni di differenza), scrisse a quest’ultimo per ottenere soldi in cambio del silenzio. Non è noto se il fondatore di Microsoft (il cui nome a quanto pare nasce dal motto it’s only micro when it’s soft) abbia accettato in quella particolare occasione, ma le sue collaborazioni con Epstein sempre per “iniziative benefiche” sono note da tempo.

La Antonova era già entrata nelle inchieste su Epstein in virtù di “preda”, ma ora il suo nome è nuovamente al centro dell’attenzione per questo nuovo filone. Su Youtube campeggia un video in cui l’enfant prodige delle carte (e non solo) cita Mae West (“Il bridge è come il sesso, se non hai un buon partner ti conviene avere una buona mano”) e si vanta di aver sfidato (e perso) contro Gugliemo Cancelli.

Sulla somiglianza tra Mila e Greta Thunberg, non solo nell’aspetto ma anche nell’acconciatura e nell’abbigliamento, si potrebbe speculare all’infinito (ascesa di un nuovo modello per le masse, la ragazzina che si intrattiene con i grandi della terra per salvare l’umanità con il gioco delle tre carte?); tuttavia qualche riflessione in più andrebbe fatta sulle modalità con cui Epstein gestiva la “tratta delle bianche” a livello internazionale e quante brillanti carriere siano state costruite in virtù di tale attività occulta. Purtroppo Epstein ha deciso di morire come ha sempre vissuto, in punta di piedi, senza far rumore, discretamente, e dunque dovremmo accontentarci solo del gossip.

Ad ogni modo, un indizio sui complicati intrecci intrattenuti dietro le quinte la offre la frequentazione (con tanto di documentazione fotografica) tra Mila Antonova e la superspia russa Anna Chapman. Non sono ancora noti i dettagli di questa “amicizia”, ma è un dato di fatto che tutta la vicenda è talmente oscura da poter essere tirata a “destra” come a “sinistra”, anche se naturalmente i media internazionali propenderanno per rilanciare la tesi complottista del Russiagate, magari giungendo a far passare non solo Gates, ma addirittura Epstein, come “vittime” del machiavellismo putiniano. Mentre in realtà sono entrambi dei disgustosi degenerati che impongono (anche da morti) “lezioni di umanità” al mondo intero.

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