A proposito di Trump, il suo nome di battesimo detiene una singolare etimologia: “Donald” deriverebbe infatti, attraverso il gaelico Domhnall, dal proto-celtico *Dubnowalos, il cui significato sarebbe Dominatore del Mondo (*dubnos [“mondo”] + *walos [“principe, capo”]).
A questo aggiungiamo la notizia comparsa poco tempo fa di una “origine vichinga” dell’attuale Presidente americano: secondo una ricerca dell’istituto genealogico islandese, tra i suoi avi Trump annovererebbe Haakon V di Norvegia (1270–1319) e il vescovo Gottskalk il Crudele (1469–1520), mentre per alcuni studiosi russi (non dei troll o dei bot) egli discenderebbe dal mitico fondatore della Rus’ di Kiev, Rjurik.
Temo che in realtà tutto ciò non sia che l’ennesima variante della teoria complottistica nota come la Most royal candidate theory, secondo la quale ogni candidato presidente negli Stati Uniti deve avere una goccia di sangue reale per poter avere qualche chance di vincere. Come riportava anni fa ancora il “Daily Mail” (All presidents bar one are directly descended from a medieval English king, 5 agosto 2012), tutti i Presidenti d’oltreoceano sarebbero discendenti diretti di un re inglese medievale: l’unica fonte sfortunatamente era la ricerca di una dodicenne californiana che aveva collegato per un compito scolastico 42 Presidenti americani a un comune antenato, Giovanni Senzaterra, il promulgatore della Magna Carta.
«BridgeAnne d’Avignon, studentessa di scuola media presso la Monte Vista Christian School di Watsonville, ha iniziato il suo progetto con la speranza di risalire al proprio ceppo originario francese, ma a un certo punto del percorso di studio ha deciso di portare la sua ricerca genealogica a un livello più alto. […] Suo nonno ottantenne, che è risalito alle proprie radici famigliari per quasi sei decadi, la aiutata a rintracciare i collegamenti tra presidenti. La d’Avignon ha iniziato con il primo presidente americano George Washington, risalendo sia alle linee familiari maschili e femminili per trovare le connessioni. Prima della scoperta della d’Avignon, i genealogisti erano riusciti a collegare solamente 22 famiglie di presidenti, forse proprio perché si erano concentrati solo sulle linee maschili.
L’unico presidente non legato a Re Giovanni è l’ottavo, Martin Van Buren, di origini olandesi.
L’adolescente ha scoperto anche di essere cugina di diciottesimo grado del presidente Obama. Ha scritto una lettera al suo “parente ritrovato” per condividere la scoperta con lui. Finora, tuttavia, ha ricevuto solamente una risposta generica dalla Casa Bianca.
La d’Avignon ha anche creato un poster dell’albero genealogico presidenziale e ha iniziato a venderne copie firmate nella speranza di raccogliere abbastanza soldi per fare un viaggio a Washington DC. La studentessa vorrebbe consegnare personalmente una copia del suo albero genealogico al presidente».
Non sappiamo se la studentessa sia poi riuscita a realizzare il suo sogno, ma in ogni caso la sua “scoperta” forse non può nemmeno definirsi tale, perché è noto che la maggior parte degli esseri umani attualmente esistenti hanno in comune diversi “capostipiti” attraverso linee diverse: è probabile che, per rimanere in tema, addirittura un terzo della popolazione americana discenda appunto da Giovanni Senzaterra.
Dunque niente di nuovo, se non per il fatto che di tutti i Presidenti recenti Trump sembrerebbe l’unico in grado di rendere onore al proprio pedigree immaginario, sia dal punto di vista politico che retorico ed estetico.