Gli americani si siedono sulla tavoletta nei cessi pubblici: è guerra culturale con l’Europa?

Durante la pandemia da covid, il New York Post informò i lettori che il virus poteva essere trasmesso da particelle di “materia fecale” (le cosiddette “feci aerosolizzate”) scaturenti dal water ogni volta che si tira lo sciacquone. La notizia in sé non era poi così sorprendenti (anzi, era perfettamente in linea col terrorismo psicologico dell’epoca): ciò che tuttavia mi aveva colpito, anche dal modo in cui venne ripresa dalle altre testate, è che per la maggior parte degli americani è assolutamente normale sedersi sulla tavoletta nei cessi pubblici.

I giornalisti d’oltreoceano consigliavano, con la massima naturalezza, di abbassare la tavoletta una volta che si era proceduto a defecare in un bagno alla portata di tutti (perché a quanto pare in America tutte le toilette, persino quelle dei posti più frequentati, sono provviste di coperchio e tavoletta).

Secondo un recentissimo sondaggio di YouGov, infatti, il 63% degli americani afferma di essere abituato a sedersi in un bagno pubblico, anche se alcuni ammettevano di posare dei pezzi di carta igienica sull’asse oppure utilizzare coprisedili usa e getta. Forse sarà che io non l’ho mai fatto, anche perché in quanto maschio bianco etero posso benissimo pisciare in piedi (il resto preferisco “tenermelo”), ma credo che a pochi italiani, e in generale europei, sia mai passato per la mente di sedersi su una tavolozza sporca e disgustosa (anche da quando si è diffusa nelle grandi città la tristissima moda dei “cessi a pagamento”).

Al contrario, molti siti statunitensi rassicurano che non c’è rischio di prendersi malattie, dando per scontato che a chiunque sia capitato prima o poi di sedersi (“We all do it every once in a while”), mentre su Quora (il famoso portale di “domande e risposte”) la polemica addirittura assume tratti del Kulturkampf: “Perché in Europa non ci si siede?”, “Perché i bagni pubblici francesi non hanno le tavolette?”. In alcuni casi i toni si fanno irriverenti, appunto da scontro di civiltà (pragmatismo e razionalità americane vs emotività e paranoie europee):

«Non solo è assolutamente normale per le persone sedersi nei bagni pubblici, ma è anche una delle cose più sicure che si possano fare […] Se non vuoi sederti allora devi anche indossare dei guanti quando guidi, perché i volanti sono nove volte più sporchi delle tavolette dei cessi pubblici. […] L’urina sull’asse, sebbene ripugnante, è un liquido quasi sterile. […] Le maniglie dei rubinetti dei bagni hanno 400 volte più germi rispetto alla tazza del water. […] Come sostiene la dottoressa Kelly Reynolds dell’Università dell’Arizona, la quantità di germi che possono essere trasmessi dall’asse alla pelle è infinitesimale, a meno che tu non ci si metta delle feci in bocca, non si rischia praticamente nulla».

Negli Stati Uniti c’è chi non è riuscito a rinunciare alla sacrosanta usanza neppure in tempi di emergenza sanitaria:

«Per quanto mi riguarda, mi accomodo col culo tutto nudo e mi lavo bene le mani dopo averlo fatto, a meno che il bagno non sia troppo sporco. Sì, anche durante la pandemia, che comunque è virale, non batterica».

E se persino Vice approva (It’s Totally OK to Sit on Public Toilet Seats, 31 gennaio 2017), significa che il fenomeno è politicamente trasversale:

«La posizione della scienza è abbastanza chiara: gli agenti infettivi non possono essere trasmessi sedendosi su un water. […] La stragrande maggioranza dei batteri rivenuti nei bagni pubblici sono riferibili all’epidermide e rappresentano una minaccia minima. […] Uno studio ha scoperto che anche sull’attrezzatura da palestra ci sono più batteri che su una tavoletta del water. […] Se siete davvero inquietati dagli oggetti sporchi, gettate i vostri cellulari, che portano su di essi una quantità di batteri dieci volte superiori a quella dei water. Solo perché non interagiscono con le vostre chiappe [affermazione temeraria di quelli di Vice, considerando i loro lettori, ndT] non li rende più igienici. Negli stessi bagni pubblici, ci sono superfici di cui dovreste preoccuparvi maggiormente, come le porte, le maniglie e i rubinetti. La misura più sicura per prevenire le malattie da bagno pubblico è lavarsi le mani, pratica che riduce il numero di persone che si ammalano di diarrea del 31% e riduce le malattie respiratorie, come i raffreddori, nella popolazione del 16-21%».

Tutto ciò riporta alla mente una scena da una delle puntate più affascinanti dei Soprano, Commendatori, quella in cui la famiglia mafiosa italoamericana si reca a Napoli: il braccio destro di Tony Soprano, Paulie, rimane nauseato dalla scarsa igiene del bagno del ristorante, ma pare che a sconcertarlo, al di là della forte ipocondria che caratterizza il personaggio (il quale preferisce sparare a persone in carne e ossa piuttosto che combattere contro “nemici invisibili“), sia proprio quella tavoletta accostata al muro e rimossa dunque da quello per un americano rappresenta il suo “alveo naturale”.


2 thoughts on “Gli americani si siedono sulla tavoletta nei cessi pubblici: è guerra culturale con l’Europa?

  1. E’ incredibile come gli americani si trasformino in grandi scrittori e saggisti non appena si tratta di:

    1 giustificare la loro passione per l’appoggiare le natiche su chiazze di piscio altrui
    2 spiegare come i bidet siano anti-igienici, e quanto sia meglio girare con il culo sporco di merda fino alla doccia successiva (che potrebbe essere il mattino dopo, come da prassi insensata vista nei film americani, il mese dopo, oppure mai più)

  2. Sono allibito, non lo sapevo, ho scoperto di essere americano. Ora tutti mi odieranno e rimarrò solo con il mio amico immaginario John Wayne. (Che ha capito l’utilità del bidet, e nonostante questo vi saluta virilmente)

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