Gli americani si siedono nei cessi pubblici

Il New York Post ci informa che il coronavirus può essere trasmesso anche da particelle di “materia fecale” (le cosiddette “feci aerosolizzate”) che fuoriescono dal water ogni volta che si tira lo sciacquone. La notizia in sé non è poi così sorprendente: ciò che tuttavia colpisce, da quanto emerge dal modo in cui viene riportata dalle altre testate, è che per la maggior parte degli americani è assolutamente normale sedersi nei cessi pubblici.

I giornalisti consigliano con la massima naturalezza di abbassare la tavoletta una volta che si è proceduto a defecare in un bagno alla portata di tutti (perché a quanto pare in America tutte le toilette, persino quelle dei posti più frequentati, sono provviste di coperchio e tavoletta).

Forse sarà che io non l’ho mai fatto, anche perché sono un maschio bianco alpha etero e dunque posso benissimo pisciare in piedi (il resto preferisco “tenermelo”), ma credo che a pochi italiani, e in generale europei, sia mai passato per la mente di sedersi su una tavolozza sporca e disgustosa (anche quando si è diffusa nelle grandi città la moda dei “cessi a pagamento”).

Al contrario, molti siti statunitensi rassicurano che non c’è rischio di prendersi malattie, dando per scontato che a chiunque sia capitato prima o poi di sedersi (“We all do it every once in a while”), mentre su Quora (il famoso portale di “domande e risposte”) la polemica addirittura assume tratti da Kulturkampf: “Perché in Europa non ci si siede?”, “Perché i bagni pubblici francesi non hanno le tavolette?”. In alcuni casi i toni si fanno irriverenti, da scontro di civiltà (pragmatismo e razionalità americane vs emotività e paranoie europee):

“Non solo è assolutamente normale per le persone sedersi nei bagni pubblici, ma è anche una delle cose più sicure che si possano fare, come hanno dimostrato il programma Mythbuster. […] Se non vuoi sederti allora devi anche indossare dei guanti quando guidi, perché i volanti sono nove volte più sporchi delle tavolette dei cessi pubblici. […] L’urina sull’asse, sebbene ripugnante, è un liquido quasi sterile. […] Le maniglie dei rubinetti dei bagni hanno 400 volte più germi rispetto alla tazza del water. […] Come sostiene la dottoressa Kelly Reynolds dell’Università dell’Arizona, la quantità di germi che possono essere trasmessi dall’asse alla pelle è infinitesimale, a meno che tu non ti metta feci in bocca non rischi praticamente nulla”.

C’è chi non riesce a rinunciare a questa sacrosanta usanza neppure in tempi di emergenza sanitaria:

“Per quanto mi riguarda, mi accomodo col culo tutto nudo e mi lavo bene le mani dopo averlo fatto, a meno che il bagno non sia troppo sporco. Sì, anche durante la pandemia, che comunque è virale, non batterica”.

Anche il popolare “Doctor K.” (Komaroff) conferma: “È più pericoloso stare nei pressi di una persona che starnutisce e tossisce”.

E se persino Vice approva (It’s Totally OK to Sit on Public Toilet Seats, 31 gennaio 2017), significa che il fenomeno è traversale:

“La posizione della scienza è abbastanza chiara: gli agenti infettivi non possono essere trasmessi sedendosi su un water. […] La stragrande maggioranza dei batteri rivenuti nei bagni pubblici sono associati alla pelle e rappresentano una piccola minaccia. […] Uno studio ha scoperto che anche sull’attrezzatura da palestra ci sono più batteri che su una tavoletta del water. […] Se siete davvero inquietati dagli oggetti sporchi, gettate i vostri cellulari, che portano su di essi una quantità di batteri dieci volte superiori a quella dei water. Solo perché non interagiscono con le vostre chiappe [affermazione temeraria di quelli di Vice, considerando i loro lettori, ndT] non li rende più igienici. Negli stessi bagni pubblici, ci sono superfici di cui dovreste preoccuparvi maggiormente, come le porte, le maniglie e i rubinetti”. La misura più sicura per prevenire le malattie da bagno pubblico è lavarsi le mani, pratica che riduce il numero di persone che si ammalano di diarrea del 31% e riduce le malattie respiratorie, come i raffreddori, nella popolazione del 16-21%”.

A tal proposito un lettore mi ha segnalato una scena da una delle puntate più affascinanti dei Soprano, Commendatori, quella in cui la famiglia mafiosa si reca a Napoli: il braccio destro di Tony Soprano, Paulie, rimane nauseato dall’igiene del bagno del ristorante, ma pare che a sconcertarlo, al di là della forte ipocondria che caratterizza il personaggio (il quale preferisce sparare a persone in carne e ossa piuttosto che combattere contro “nemici invisibili”), sia proprio quella tavoletta accatastata al muro e rimossa dunque da quello per un americano rappresenta il suo “alveo naturale”.


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