Mercoledì 24 gennaio, in un intervento tenuto durante una conferenza sui mezzi corazzati, il comandante in capo dell’esercito britannico, il generale Patrick Sanders, ha affermato che la Gran Bretagna dovrebbe formare un citizen army pronto a combattere una guerra via terra con la Russia (fonte: BBC).
Nel suo discorso Sanders, che prestò lascerà il posto di capo di stato maggiore al generale Roland Walker, non ha sostenuto apertamente la coscrizione, ma un modello di “chiamata volontaria” in caso di conflitto per sopperire alla mancanza di uomini dell’esercito britannico.
Egli ha invocato un aumento di fondi da parte di Londra su esempio di quando sta accadendo nelle altre nazioni europee (in particolare Svezia e Finlandia), a suo parere già “sul piede di guerra” con la Russia, allo scopo di equipaggiare e modernizzare adeguatamente le forze armate del Regno Unito, che allo stato attuale contano un organico di circa 73.000 professionisti (a fronte, per esempio, dei circa 100.000 del 2010).
Nel suo discorso ha affermato che la Gran Bretagna ha bisogno di un esercito progettato per espandersi rapidamente: “Entro i prossimi tre anni, deve essere credibile parlare di un esercito britannico di 120.000 uomini, che includerà la nostra riserva e una riserva strategica, anche se solo questo non sarà sufficiente”. A suo parere, è giunto il momento di superare la prospettiva “specialistica” e tornare invece a considerare la guerra come “impegno di un’intera nazione” [whole-of-nation undertaking].
Il generale ha affermato che la nazione non può permettersi di commettere gli stessi errori del 1914, quando non riuscì a percepire l’escalation che portò alla Grande Guerra. A interessare la stampa è stata soprattutto l’utilizzo dell’espressione pre-war generation, “generazione prebellica”, per indicare la necessità che in tempi brevi ai cittadini britannici venga inculcata l’idea di un conflitto imminente con la Russia: “Non saremo immuni dalla guerra e come generazione prebellica dobbiamo prepararci allo stesso modo, con l’impegno di un’intera nazione. L’Ucraina dimostra in modo brutale come gli eserciti regolari inizino le guerre, ma siano poi gli eserciti cittadini [citizen armies] a vincerle”.
Le dichiarazioni del generale uscente hanno irritato il mondo politico: in risposta il portavoce del primo ministro britannico ha affermato che ipotizzare potenziali conflitti non è un approccio costruttivo e ha escluso qualsiasi passo verso la coscrizione. Un anonimo deputato conservatore ha dichiarato alla BBC di pensare che Rishi Sunak sottovaluti la minaccia rappresentata dalla Russia perché troppo giovane per ricordarsi il pericolo sovietico durante la Guerra Fredda.