Negli ultimi giorni il ministro alla difesa iracheno Najah al-Shammari, che (sorpresa!) ha anche la nazionalità svedese (per aver vissuto nel Paese dal 2009 al 2015), è finito al centro di un polverone mediatico, in primo luogo perché nonostante dal giugno scorso abbia ricevuto l’incarico di capo delle forze armate della sua nazione d’origine, egli ha mantenuto la residenza a Stoccolma per continuare a percepire gli assegni di disoccupazione assieme alla moglie (quasi mille dollari al mese), e pare che per arrotondare abbia anche affittato l’appartamento ad altre persone.
La storia fa già ridere così (del resto la Svezia ci ha abituato a grandi cose), ma il giorno dopo è saltata fuori un’altra storiaccia: Najah al-Shammari ha ripetutamente tentato di insidiare un ventenne svedese tempestandolo di sms a sfondo sessuale (perlopiù in un inglese sgrammaticato) del tenore di: “sex sex sex I love you”, “I like your ass”.
I messaggi sono stati scoperti dalla stessa moglie sul telefono del ministro: esso conterrebbe anche conversazioni in arabo con un altro giovane (sempre residente in Svezia), che a quanto pare sarebbe parso più “disponibile” alle avances del politico. Di seguito uno degli scambi telefonici tra il ragazzo e al-Shammari:
“Tutto ciò che posso darti è solo un bacio o un abbraccio, ma solo se… c’è l’occasione”
“Verrò da te adesso, ti seppellirò di baci e abbracci”
“Ahaha soltanto per me oppure no? Questa storia mi farà ingrassare di dieci chili ahahah. Solo 24 ore, credimi. Il mio culo è stanchissimo per gli allenamenti e ora i crampi mi fanno camminare come un pinguino”
“Domani verrò a Salem [sobborgo] di Stoccolma per vedere se il tuo culetto è bello stretto”
La moglie del ministro ha consegnato i messaggi alla polizia svedese nel 2016, in aggiunta alle denunce per abusi domestici subiti dal coniuge. Agli agenti avrebbe dichiarato: “Mi tradisce, è lampante, ma sembra che non gli importi che io sappia della sua infedeltà. Fa sesso con altri uomini, lo so. Si masturba di notte nel nostro stesso letto mentre è al telefono con dei maschi. Si fa sempre mandare il viagra dall’Iraq e prende una pillola al giorno. Quando gli dico che mi sta facendo del male, sbraita e mi picchia”.
In Iraq l’omosessualità è punita con la pena di morte.