Nel novembre 2020, non appena Joe Biden fu “intronato” (in tutti i sensi) 46° Presidente degli Stati Uniti, l’Unione degli Istriani emanò un comunicato al vetriolo con cui ricordava l’imbarazzante “amore a prima vista” nei confronti di Tito che nel 1979 colse l’allora Senatore dello stato del Delaware in visita in Jugoslavia assieme a una delegazione guidata dall’ex governatore di New York Averell Harriman.
L’occasione fu la partecipazione ai funerali del braccio destro del Maresciallo, Edvard Kardelj (colui che assieme a Milovan Đilas organizzò nel 1946 la propaganda anti-italiana in Istria), un “evento” che permise a Biden di conoscere il dittatore e ammirarne le capacità, tanto da farlo sentire in dovere di inviargli subito una lettera di ringraziamento per la splendida accoglienza ricevuta.
Ancora nel 2007, nel volume Promises to Keep (tradotto in italiano nel 2021 da Baldini&Castoldi col titolo Promesse da mantenere), Joe Biden non poteva fare a meno di esprimere la sua ammirazione per il “genio” (sic) di Tito:
«Dal 1945 al 1980, sulla Jugoslavia aveva governato Josip Broz Tito; attraverso la sua personalità, la sua determinazione e un’efficiente polizia segreta, il vecchio e scaltro comunista aveva tenuto insieme una federazione etnicamente e religiosamente frammista. […]. C’era voluto del genio per mantenere unita quella federazione multietnica – e tale misura di genialità andava riconosciuta a Tito».
Persino nel 2016, in qualità di vice di Obama, il vecchio Joe in visita a Belgrado si sentì in dovere di ricordare il fascinating meeting con Tito nel suo villone a Spalato, affermando di aver visto in lui “la storia prendere vita” (ma confondendo il 1979 col 1997, segno che da più di qualche anno che ha cominciato a perdere colpi).
Se alla stampa italiana è sfuggita totalmente la notizia (con la lodevole eccezione di Fausto Biloslavo per “Il Giornale”, che ha ricordato che in risposta a quella lettera il Maresciallo preannunciò all’allora Senatore l’avvento alla Casa Bianca!), gli elogi di Biden a Tito hanno invece fatto il giro della ex-Jugoslavia. Qui di seguito una breve rassegna da portali croati, sloveni e bosniaci.
Glas Istre (Croazia): Otkrivamo sadržaj pisma koje je novoizabrani predsjednik SAD-a Joe Biden, kao senator u mandatu predsjednika Jimmyja Cartera, napisao Josipu Brozu Titu
«Pochi politici americani conoscono l’Europa sudorientale come Joe Biden, che ha visitato più volte l’ex Jugoslavi e gli stati creati dopo la fine della patria comune. “Glas Istre” pubblica una lettera che Biden inviò a Josip Broz Tito nel 1979, dopo aver fatto parte della delegazione americana ai funerali di Edvard Kardelj».
Delo (Slovenia): Biden na Kardeljevem pogrebu
«Se Joe Biden venisse eletto presidente degli Stati Uniti, Tito avrebbe incontrato cinque presidenti americani».
Radio Sarajevo (Bosnia): Joe Biden svojevremeno je razgovarao s Titom – evo o čemu su pričali
«Alcuni giornali serbi hanno recentemente strumentalizzato la vicenda -nota da tempo- per creare folli teorie del complotto secondo cui Tito e Biden stessero già forgiando i loro piani globali contro i serbi nel 1979».
Già in tempi non sospetti ne aveva discusso anche il portale croato Slobodna Dalmacija (Otkriven zanimljiv detalj iz biografije Joea Bidena…, 19 agosto 2020):
«In questi giorni, i media di tutta la ex-Jugoslavia riportano tempestivamente i trascorsi tra Biden e il maresciallo Tito. In qualità di senatore del Delaware, infatti, l’attuale rivale di Trump fu un membro della delegazione dell’ex presidente Jimmy Carter, guidata dal famoso diplomatico William Averell Harriman, che nel 1979 partecipò ai funerali del braccio destro del Maresciallo, Edvard Kardelj.
In quell’occasione Biden riuscì a incontrare Tito assieme a Harriman, e discusse con lui per circa due ore. Tito e Harriman parlarono della Seconda guerra mondiale e scambiarono opinioni sul comunismo e su Stalin, mentre di tanto in tanto il vecchio diplomatico istigava il futuro vicepresidente: “Digli cosa ne pensano i giovani, Joe!”.
Alcuni tabloid serbi hanno presentato questo storico incontro come prova che Tito e Biden stessero forgiando i loro piani globali contro i serbi già nel 1979.
Non è un segreto che i media sotto il controllo di Vučić sostengano apertamente Trump e auspichino un suo secondo mandato, sebbene (o proprio per questo) il candidato presidenziale democratico sia più al corrente della situazione dei Balcani e dell’Europa orientale.
Biden è un veterano della diplomazia che ha visitato la regione decine di volte, durante il mandato presidenziale di Tito e successivamente di Tuđman. L’ultima volta in cui è stato in Croazia è nel 2015, in veste di vicepresidente degli Stati Uniti, ospite al vertice presidenziale croato-sloveno di Brdo-Brijuni».