La comunità internazionale gode delle sofferenze del Brasile di Bolsonaro

Il Washington post pubblica un surreale editoriale (Bolsonaro has insulted much of the world. Now Brazil needs its help, 30 aprile 2021) nel quale sostanzialmente gongola per l’indifferenza della comunità internazionale nei confronti delle conseguenze della pandemia di covid in Brasile.

Mentre Stati Uniti ed Europa fanno a gara nel devolvere milioni di dollari all’India in difficoltà, nei confronti di Brasilia c’è molta più freddezza. A metà aprile, per esempio, quando l’ambasciatore brasiliano presso l’UE ha chiesto un aiuto (“È una corsa contro il tempo per salvare vite in Brasile”), la risposta europea è stata “un’alzata di spalle e una critica ai passi falsi del Brasile”.

“Quello che sta accadendo in Brasile è una tragedia che avrebbe dovuta essere evitato”, ha detto un membro del Parlamento europeo (del quale il giornale americano non fa il nome) all’ambasciatore brasiliano in un’audizione. “Questa è una tragedia basata su decisioni politiche sbagliate”. E un altro europarlamentare (sempre senza nome, probabilmente sono interscambiabili) ha aggiunto: “Invece di dichiarare guerra al coronavirus, Bolsonaro ha dichiarato guerra alla scienza, alla medicina, al buon senso e alla vita”.

“Il contrasto tra il modo in cui la comunità internazionale ha affrontato la crisi in India e in Brasile dimostra come le crescenti lotte diplomatiche di Brasilia abbiano minato la risposta del Paese al coronavirus. L’immagine internazionale che ha coltivato per decenni – attenta all’ambiente, amichevole, multilaterale – è stata oscurata da un Presidente la cui amministrazione ha insultato gran parte del mondo proprio nel momento in cui il Brasile aveva più bisogno del suo aiuto.
[…] Alla domanda sul perché gli Stati Uniti non si siano mossi per sostenere il Brasile con l’urgenza mostrata in India, un portavoce del Dipartimento di Stato ha fornito un elenco degli aiuti statunitensi al Brasile, risalenti alla scorsa primavera (prima dell’infuriare dell’epidemia nel Paese), che ammontava a più di 20 milioni di dollari. Gli aiuti, la maggior parte inviati durante l’amministrazione Trump, includevano mille ventilatori e 2 milioni di pillole di idrossiclorochina”.

L’Unione Europea, nelle vesti del commissario per l’ambiente Virginijus Sinkevičius, ha anche condannato le politiche anti-ambientaliste di Bolsonaro, imponendo al Paese di rispettare gli accordi di Parigi sul raggiungimento delle “emissioni zero” e ha promesso nuove sanzioni contro la deforestazione e dazi sui prodotti a essa correlati.

Si ammette dunque apertamente che il Brasile non va aiutato perché i brasiliani hanno eletto un Presidente che “non piace alla gente che piace” e che inoltre la “scientificità” della risposta di un governo a una pandemia dovrebbe conformarsi a modelli puramente politici, ormai sempre meno mascherati da “tecnica” o “espertismo”.

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