Why Do Women Fall for Bad Boys?
(Vinita Mehta, Psychology Today, 21 ottobre 2013)
Le donne sono biologicamente portate a provare attrazione per gli uomini con “personalità oscure”? Uno studio condotto da Gregory Louis Carter dell’Università di Durham fornisce nuovi spunti su questo demoralizzante fenomeno. La ricerca ha rilevato che i tratti della cosiddetta “triade oscura” (narcisismo, psicopatia e machiavellismo) sono più diffusi tra gli uomini che tra le donne. I tratti distintivi del narcisismo includono la dominanza [dominance], il pretendere che tutto ci sia dovuto e una fiducia in se stessi da “esaltati”. Gli studi mostrano in modo schiacciante che il narcisismo è preponderante tra gli uomini, anche in culture diverse.
Inoltre, si ritiene che il narcisismo possa offrire vantaggi riproduttivi ai maschi sul breve termine, in quanto comporta “la volontà e la capacità di competere con il proprio sesso e ripudiare i partner poco dopo il rapporto”. In linea con queste capacità gli autori osservano che i narcisisti sono in grado di garantirsi sempre molteplici opportunità di accoppiamento, oltre a essere ovviamente meno predisposti alla monogamia.
La psicopatia comprende insensibilità, mancanza di empatia e comportamento antisociale: garantisce il successo nell’accoppiamento a breve termine anche attraverso deficit morale e ostilità interpersonale. È emerso inoltre che gli psicopatici mostrano fascino superficiale, abilità nell’ingannare e una capacità interpersonale di sfruttamento sessuale [a sexually exploitative interpersonal stance].
Il machiavellismo è costituito da doppiezza, mancanza di sincerità ed estroversione. I modi manipolativi, coercitivi e opportunistici di questi individui sono anche vantaggiosi nell’accoppiamento a breve termine; gli studi rivelano che i machiavellici sono molto più promiscui.
La ricerca ha stabilito che gli uomini con tratti della “triade oscura” dal punto di vista sessuale riscuotono maggior successo rispetto ai loro coetanei. Tuttavia, Carter e i suoi colleghi sottolineano che tutti questi studi hanno utilizzato quasi sempre dichiarazioni dal campione: così gli uomini con “tratti oscuri” che hanno partecipato a questi studi si sono descritti come sessualmente più attivi. A partire da questa visione unilaterale, i ricercatori si sono chiesti se le donne avrebbero trovato questi uomini più attraenti.
Carter e il suo team hanno dunque presentato a 128 studentesse le descrizioni di due tipi di personaggi maschili: quelli della “triade oscura” e altri da un semplice campione di controllo. La descrizione della triade oscura comprendeva i tratti da “Sporca Dozzina” [Dirty Dozen], cioè desiderio di attenzione, ammirazione e prestigio; la manipolazione, lo sfruttamento, l’inganno e l’adulazione degli altri; la mancanza di rimorso, preoccupazioni morali e sensibilità; il cinismo.
La Dirty Dozen è una versione condensata del Narcissistic Personality Inventory, del Mach-IV e della Psychopathy Scale-III. La descrizione del campione corrispondeva intenzionalmente alla descrizione della triade oscura, ma senza i tratti da personalità oscura.
Dopo che è stato loro sottoposto uno di questi due caratteri, le partecipanti hanno risposto a domande su una scala di sei punti riguardo l’attrattiva della personalità dell’individuo. Sono stati esclusi peraltro i fattori noti per influenzare il grado di attrattiva, come la ricchezza e il livello di istruzione, proprio per ridurre la possibilità di distorsioni. I ricercatori hanno quindi eseguito le loro analisi.
Cosa hanno scoperto Carter e i suoi colleghi? Le donne hanno trovato la personalità della triade oscura più attraente del campione di controllo. Questo risultato è in linea con studi precedenti in cui gli uomini con “tratti oscuri” hanno riportato maggiori possibilità di successo sessuale.
Cosa potrebbe spiegare questo risultato? Carter e i suoi colleghi offrono due possibili interpretazioni. In primo luogo, potrebbe essere all’opera la selezione sessuale: ciò significa che le donne rispondono ai segnali di “qualità maschile” quando si tratta di riproduzione. E per quanto riguarda l’accoppiamento a breve termine, le donne possono essere attratte da “cattivi ragazzi” che dimostrano confidenza, testardaggine e tendenza ad assumere rischi.
In secondo luogo, bisogna considerare l’influenza del “conflitto sessuale”. Gli studiosi affermano che le donne potrebbero rispondere alla capacità dei maschi della triade oscura di sapersi “vendere”: una tattica utile in una “corsa alle armi” evolutiva in cui gli uomini convincono le donne a perseguire la loro strategia.
Gli “uomini della triade oscura” possono rivelarsi manipolatori efficaci, promuovendo il loro successo nell’accoppiamento a breve termine. Gli autori osservano anche che sebbene le donne abbiano valutato la “triade oscura” come più attraente, ciò non significa necessariamente che farebbero sesso con loro.
Carter e il suo team evidenziano i limiti dello studio, in primis per la natura del campione composto solo da studentesse universitarie, una fascia orientata a relazioni a breve termine. Inoltre, il carattere della “triade oscura” incarnava tutti i descrittori della “Sporca Dozzina”, mentre il campione di controllo non ne aveva. Nel mondo reale, i ricercatori riconoscono che sia i tratti della triade oscura che i loro derivati non presentano soluzioni di continuità, uno dato non valutato dalla loro ricerca.
Questo studio fa parte di un corpus crescente che svela i desideri contrastanti delle donne. Da un lato, esse esprimono il desiderio di una relazione a lungo termine con un partner affettuoso e sensibile. Tuttavia, d’altra parte, dimostrano un’attrazione per gli uomini con personalità più oscure, disposti solo a relazioni a breve termine. È importante riconoscere, tuttavia, che questa dinamica è stata modellata da esigenze evolutive. Questi risultati potrebbero aiutare le donne che si innamorano dei cattivi ragazzi a districare il paradosso.
Hai rotto il cazzo con questi piagnistei. Dieci anni fa rompevi il cazzo con il cattolicesimo reazionario, un’ossessione che era la sublimazione della tua nevrosi da indelibato cronico.
Nella tua situazione ci sono poche cose da fare: prendere atto che il problema vero e irrimediabile è la genetica, e la colpa, se c’è un colpevole responsabile, è casomai di Dio, non della società, che sarà pure di merda ma il suo darwinismo non è una costruzione sociale ma un fatto inemendabile, etologico. Se proprio vuoi fare una vita più attiva, va’ a nuocere veramente a questa società di merda e smetti di fare il fenomeno da manuale psichiatrico per il divertimento dei meno sfigati. In alternativa, monetizzare meglio la tua sfiga e vai a fare il personaggio in televisione.
Uahahah tu sei più fuori di me, comunque il “piagnisteo” è la traduzione di un articolo di una rivista scientifica. Lascia stare Dio (anche se capisco che non deve scorrere buon sangue tra voi, considerando il nickname che hai scelto), ché la genetica e tutto il resto è un problema di cause seconde. Il mio lavoro, anzi “lavorìo”, sta dando i suoi frutti, non mi presterei mai a fare il personaggio in tv perché sarebbe un modo di accettare lo status quo e i paradigmi dominanti di questa società. Che, hai ragione, è profondamente “darwiniana”, ma noi non siamo beste e la riumanizzeremo ancora.
Il piagnisteo è tutto questo blog, l’antologia di un malessere ben argomentato, una lettura appagante, non c’è dubbio. Ma è un problema: più la faccenda si conferma per vera, più viene meno la forza di sovvertirla. Non si combatte una verità creduta tale, a meno di schierarsi deliberatamente, pubblicamente tra le forze del male intenzionate a ostacolarla. Con nulle possibilità di vincere anche una sola battaglia: dichiarati nemico e darai il miglior pretesto all’avversario per muoversi e schiacciarti.
E quali frutti, per il cielo? Sbandierare le contraddizioni della donnesca ipocrisia fatta a ideologia serve a indebolirla o piuttosto contribuisce a inasprirne la follia isterica? La seconda, perché è indole profondamente psicolabile della femmina. Se anche si riuscisse a distruggere tutte le pazzie femministe e paritarie, che ne sarebbe di te? Nessuna verrebbe a strusciarti la patata in merito del tuo profetico contributo alla restaurazione dell’ordine. Coerentemente con la loro natura, preferirebbero farsi lubrificare a fondo da prestanti maschioni psicopatici, senza più la necessità di giustificarsi: la fine della critica ossessiva al patriarcato sarebbe per le donne una grande liberazione, finalmente possono davvero assecondare il loro puro, specifico istinto, senza più sovrastrutture artificiose. Comprensibilmente, i maschi alfa avrebbero tutto l’interesse a rendere ben più aspra la competizione per la figa e per i beta non ci sarebbe più scampo.
Ma tutto questo non accadrà né c’è bisogno che accada: non c’è alcuna vera ingiustizia nella frustrazione sessuale dell’inadatto e non serve neanche il darwinismo per convincersene. Tutta la letteratura d’amore di un’epoca ben più civile della nostra, dico il Medioevo, esalta la beltà degli amanti, in molti casi ne giustifica le infedeltà: quante novelle hanno per protagonista un’avvenente ragazza maritata a un brutto zotico che viene tradito per un bel giovine, e la morale è che ella fa benissimo, poiché così è nella natura dell’amore. È illusione moderna e romantica che anche il mostruoso nasone di grande e poetico ingegno abbia diritto all’amore per meriti intellettuali. Se poi uno ha pure i complessi di Pavese, che brutto non era, allora che si fotta.
Cordialità.
“Pavese, che brutto non era”: ok, il dibattito è chiuso.