Le donne sono tutte psicopatiche?

Nonostante la cultura di massa abbia sempre dipinto lo psicopatico medio come un uomo, secondo lo psicologo britannico Clive Boddy dell’Anglia Ruskin University in realtà la malattia mentale sarebbe altrettanto diffusa nel cosiddetto “gentil sesso”.

Gli psicopatici sono generalmente considerati privi di empatia e senso di colpa, manifestano comportamenti antisociali, mentono frequentemente e sono privi di scrupoli, narcisisti e manipolatori. “Gli psicopatici sono alla ricerca di denaro, potere e controllo“, ha affermato Boddy, esperto di psicopatia nell’ambito del lavoro.

“Il comportamento delle donne psicopatiche è subdolo e meno evidente di quello degli uomini e quindi nella maggior parte di esse non viene diagnosticato alcunché”, sostiene lo studioso. “Un insieme crescente di elementi fa evincere che le donne psicopatiche siano inclini a esprimere la violenza in maniera verbale piuttosto che fisica, una violenza di natura relazionale ed emotiva, più sottile e meno evidente di quella espressa dagli uomini psicopatici”.

Tale violenza include la tendenza a mentire o a sparlare degli altri per ottenere un vantaggio personale; un altro segnale sarebbe l'”espressione verbale di violenza”, in forma di grida o urla. Le donne psicopatiche inoltre utilizzerebbero l’inganno e la seduzione per ottenere vantaggi sociali ed economici più di quanto non facciano i maschi.

“Gli psicopatici sono guidati dal bisogno di controllo sulle altre persone attraverso qualunque risorsa abbiano a loro disposizione,” ha dichiarato al Daily Mail. “Gli psicopatici maschi utilizzano mezzi fisici come la violenza, il bullismo e le minacce. Le donne invece tendono alla manipolazione attraverso la seduzione, l’aggressività relazionale [relational aggression] e la menzogna“.

Boddy ha inviato i colleghi ad andare oltre i criteri stabiliti della cosiddetta “scala di Levenson”, un test ideato nel 1995 che a suo parere sarebbe palesemente sbilanciato in modo negativo verso gli uomini, in particolare perché la seconda parte della valutazione si concerterebbe esclusivamente sulla violenza fisica e sui comportamenti antisociali, con strumenti elaborati in ambito carcerario e manicomiale (dunque non adatte a identificare la psicopatia femminile): “Anche quando le donne manifestano alcuni dei tratti chiave associati alla psicopatia, non vengono diagnosticate come psicopatiche perché tali tratti sono interpretati sempre e comunque come caratteristiche maschili“.

Inoltre, l’enorme divario tra il numero di studi sulla psicopatia maschile e su quella femminile potrebbe portare gli psichiatri a essere riluttanti nell’identificare una donna come psicopatica. D’altro canto, se uno studioso dovesse basarsi solo sulla quantità di studi e diagnosi, allora dovrebbe ammettere un rapporto di 10 uomini psicopatici per ogni donna, mentre per Boddy il rapporto è di “quasi uno a uno”.

Lo studioso esporrà le sue tesi il 16 marzo al Cambridge Festival (un’iniziativa interdisciplinare organizzata dall’omonima università), presentando suoi ed altri studi a dimostrazione che in giro ci siano più psicopatiche di quanto si possa immaginare.

Fonti: Guardian (More women may be psychopaths than previously thought, says expert, 26 febbraio 2024); Daily Mail (More women are psychopaths than previously thought, expert claims, 27 febbraio 2024).

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