La Crimea, da secoli uno dei centri commerciali internazionali (con fortune alterne), rappresenta una delle “croci e delizie” per i numismatici, che si aggirano tra le monetine di rame della colonia genovese di Caffa e le medaglie celebrative della nostra gloriosa “Campagna d’Oriente”, fino ai nuovissimi rubli in cupronichel dell’appena sorta Respublika Krym.
Ancora oggi in effetti la valuta crimeana rappresenta un’ottima cartina tornasole per rendersi conto da che parte spira il vento della storia. Non è un caso che nell’ottobre 2014, un attimo dopo l’annessione, Mosca decise di coniare delle monete da 10 rubli in onore della penisola, dedicate al Monumento alle navi affondate di Sebastopoli e al “Nido di Rondine” di Jalta:
La stessa simbologia ricorre anche nella banconota da 100 rubli, stampata nell’ottobre del 2015:
Infine, è notizia di questi giorni la creazione delle nuove banconote da 200 e 2000 rubli, rappresentanti rispettivamente le rovine greche di Sebastopoli (l’antica Cherson) e i più avveniristici Cosmodromo Vostočnyj e Ponte dell’isola Russkij (fonte: “Sputnik“):
Sembra che proprio queste ultime trovate abbiano fatte saltare i nervi della Banca Nazionale Ucraina, la quale ha severamente proibito l’utilizzo di tali banconote sul proprio territorio.