Ho provato a trovare una spiegazione al culto del vinile diffuso al limite dell’ossessione tra i polacchi.
La più plausibile è di tipo socio-economico: per lungo tempo nella Repubblica Popolare di Polonia un impianto stereo deve aver rappresentato una sorta d’investimento familiare, qualcosa che i padri trasmettevano ai figli come fosse un pezzo di eredità.
Questo dovrebbe aver ritardato la “rivoluzione” del compact disc quel tanto che bastasse per consentire all’mp3 di imporsi come formato immediatamente successivo al 33 giri. Forse sto soltanto fantasticando, però la mania esiste e non c’entra nulla con i revival attuali.
A ciò va aggiunto anche il fatto che le case polacche traboccano di dischi di musica italiana: come prova valga la frequenza con cui certi vecchi successi italiani vengono campionati da qualche giovinastro per farci un pezzo rap. Il caso più recente è quello di “6 Zer”, originalmente composto da Taco Hemingway e poi rifatto usando per base “Tintarella di luna” (in polacco “Opalenizna księżycowa”).
Mi limito a tradurre solo il refrain perché tanto sono le solite baggianate che si possono sentire in qualsiasi lingua: in ogni caso non c’è alcun accenno a Mina, e l’unico riferimento a qualcosa di italiano è nel verso «Jakość mówi sama za siebie jak Bottega Veneta» (“La qualità parla per se stessa, come Bottega Veneta”).
Trovo che sia un esperimento interessante, i cui precedenti possono esser fatti risalire al grande Claudio Bisio (che campionò Edoardo Vianello e altri in “Rapput” e “Sapore di pinne”).
Sześć zer, chciałbym kiedyś zrobić sześć zer
Barman pyta mnie czy polać jeszcze – bardzo proszę Ktoś mnie pyta z kim tu jestem Ktoś inny mnie pyta czy chcę w pysk, mówię: Bardzo proszę Wyrastają guzy, niby Karkonosze Jestem ateistą, ale niech mi dobry Pan pomoże Zobaczyłem wszystko, chyba wrócę i się spać położę Barman pyta czy chcę jeszcze – bardzo proszę |
6-0, qualche volta vorrei vincere a 6-0
Il barista mi chiede se deve versarne di più – sì grazie! Qualcuno mi chiede con chi mi trovo qui Qualcun altro mi chiede se voglio un boccale, e io rispondo: Sì grazie Il rumore cresce come i Monti dei Giganti [Karkonosze] Sono un ateo, ma Signore ti prego aiutami Ho visto di tutto, forse dovrei stendermi e dormire Il barista mi chiede se ne voglio ancora – sì grazie |