Politico israeliano suggerisce di deportare mezzo milione di palestinesi in Unione Europea

Ram Ben-Barak, deputato del partito Yesh Atid, descritto genericamente come “centrista” (a volte tendente a destra, a volte a sinistra, comunque sionista e liberale al 100%), dal 2009 al 2011 vice-direttore del Mossad (nel 1991 fu anche arrestato a Cipro durante l’installazione di dispositivi di spionaggio presso l’ambasciata iraniana a Nicosia), ha proposto nel corso di un’intervista per una trasmissione televisiva israeliana di “ricollocare” l’intera popolazione della Striscia di Gaza in un centinaio di Paesi:

«Se ogni Paese accogliesse 20.000 individui, sarebbero coinvolti 100 paesi. Considerando che i palestinesi sarebbero dei profughi, per loro sarebbe meglio rifugiarsi in Canada che a Gaza».

In seguito ha dovuto rilasciare una dichiarazione per chiarire meglio la propria posizione:

«Coloro che pensano che sia diventato un estremista di destra possono stare tranquilli. L’intenzione è quella di costituire una coalizione di Paesi e assicurare finanziamenti internazionali che consentano agli abitanti di Gaza che vogliono andarsene di essere accolti, ottenendo la cittadinanza e un adeguato sostegno per integrarsi. A differenza del programma di trasferimento della destra, questo avverrà previo accordo e con l’obiettivo di dare loro l’opportunità di sfuggire al regno di terrore di Hamas, che li usa come scudi umani».

Ora, anche se Ben-Barak come esempio ha nominato solo il Canada, non è difficile immaginare che, pur di attrarre a sé altri immigrati, le istituzioni europee sarebbero le prime a proporsi per il “piano”. Con un breve calcolo, si può tranquillamente giungere ad affermare che se l’Unione Europea accettasse la proposta, i Paesi membri dovrebbero accogliere 540.000 palestinesi.

Che è esattamente ciò che la destra israeliana predica da tempo (ecco perché nella sua excusatio Ben-Barak ha esordito nel modo di cui sopra): piuttosto che cacciare i palestinesi nei Paesi arabi, dove vivrebbero in condizioni pessime o finirebbero forse nei campi profughi, mandiamoli nelle amorevoli braccia di Mamma Edom/Europa, che con la sua calda accoglienza a suon di diritti e welfare sicuramente li dissuaderà dal voler tornare a morire per Gaza.

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