Πρωτομαγιά (Νυν και αεί)

Νυν και αεί (1974), testo di Nikos Gatsos su voce di Vicky Moskholiu e musica di Stavros Xarkhakos.

Qualche cenno storico: Kokkinia è il “quartiere rosso” di Nìkea nell’Attica, da sempre patria di rifugiati (nel 1922 accolse le vittime del ciclopico “scambio” di popolazione tra greci e turchi) e ribelli (nell’agosto del 1944 i nazisti in una retata giustiziarono 300 patrioti).

A denunciare i propri concittadini furono i δοσίλογοι, i collaborazionisti, evocati nella canzone accanto a riferimenti attuali (il Primo maggio, i proiettili) e antichissimi, quasi archetipici: è ancora Efialte a essere chiamato in causa, l’assassino, il boia [μπόγιας], l’eterno traditore della causa greca.

Πρωτομαγιά
[Protomayiá]
Il Primo di maggio

με το σουγιά
[me to suyiá]
col coltello

χαράξαν το φεγγίτη
[kharáxan to feghíti]
segnarono l’abbaino

και μια βραδιά
[ke mia vradiá]
e una sera

σαν τα θεριά
[san ta theriá]
come bestie

σε πήραν απ’ το σπίτι
[se píran ap’ to spíti]
ti strapparono dalla tua casa

Κι ένα πρωί σε μια γωνιά στην Κοκκινιά
[Ki éna proí se mia goniá stin Kokkiniá]
E una mattina in un angolo di Kokkinia

είδα το μπόγια να περνά και το φονιά
[ída to bóyia na perná ke to foniá]
Ho visto passare il boia e l’assassino

γύρευα χρόνια μες στον κόσμο να τον βρω
[gýreva khrónia mes ston kósmo na ton vro]
Per anni l’ho cercato per il mondo

μα περπατούσε με το χάρο στο πλευρό
[ma perpatúse me to kháro sto plevró]
Ma camminava con la morte al suo fianco

Νυν και αεί
[Nyn ke aí]
Ora e per sempre

μες στη ζωή
[mes sti zoí]
nella vita

σε είχα αραξοβόλι
[se íkha araxovóli]
eri per me un’ancora

μα μιαν αυγή
[ma mian avghí]
ma un giorno all’alba

στη μαύρη γη
[sti mávri ghi]
nella terra nera

σε σώριασε το βόλι
[se sóriase to vóli]
stroncato da un proiettile

Κι ένα πρωί σε μια γωνιά στην Κοκκινιά
[Ki éna proí se mia goniá stin Kokkiniá]
E una mattina in un angolo per Kokkinia

είδα το μπόγια το ληστή και το φονιά
[ída to bóyia to listí ke to foniá]
Ho visto il boia il ladro e l’assassino

του `χανε δέσει στο λαιμό του μια τριχιά
[tu `khane dési sto lemó tu mia trikhiá]
Gli avevano legato una corda attorno al collo

και του πατάγαν το κεφάλι σαν οχιά
[ke tu patágan to kefáli san okhiá]
mentre gli schiacciavano la testa come a una vipera

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