Si rincorrono sulla stampa internazionale le accuse su un presunto sabotaggio della “gloriosa avanzata” dell’esercito ucraino da parte di Elon Musk, che si sarebbe rifiutato di offrire al governo di Kiev il supporto dei satelliti Starlink per un attacco contro la flotta russa in Crimea.
Musk ha risposto su X con la sua versione dei fatti:
“C’è stata una richiesta di emergenza da parte delle autorità ucraine per attivare Starlink fino a Sebastopoli. L’intento evidente era quello di affondare la maggior parte della flotta russa ormeggiata. Se avessi accettato la loro richiesta, SpaceX si sarebbe resa apertamente complice di un grave atto di guerra e dell’escalation del conflitto”.
There was an emergency request from government authorities to activate Starlink all the way to Sevastopol.
The obvious intent being to sink most of the Russian fleet at anchor.
If I had agreed to their request, then SpaceX would be explicitly complicit in a major act of war and…
— Elon Musk (@elonmusk) September 7, 2023
L’imprenditore ha poi citato l’autore della sua ultima biografia Walter Isaacson, il quale ha tenuto a specificare che Musk non ha disattivato alcunché, ma si è semplicemente rifiutato di abilitare la copertura de suoi satelliti in Crimea perché “convinto, forse giustamente, che ciò avrebbe allargato il conflitto”.
In veste di patron di SpaceX, Musk ha rimarcato il fatto che i suoi satelliti NON fossero attivi in Crimea e che dunque egli non ne avrebbe “spento” neanche uno, né che la sua azienda si sia mai impegnata a fornire una copertura alla penisola affacciata sul mar Nero, ricordando che le condizioni d’uso di Starlink vietano chiaramente il sostegno ad azioni militari offensive, e precisando infine che SpaceX sta comunque collaborando con il Dipartimento della Difesa statunitense per mettere in piedi un sistema di sostegno alla “sicurezza nazionale” (Starshield).
Much appreciated, Walter.
The onus is meaningfully different if I refused to act upon a request from Ukraine vs. made a deliberate change to Starlink to thwart Ukraine.
At no point did I or anyone at SpaceX promise coverage over Crimea.
Moreover, our terms of service clearly… https://t.co/jmNtScM5LY
— Elon Musk (@elonmusk) September 9, 2023
Intervistato dal suo biografo, Musk aveva già specificato di aver offerto Starlink agli ucraini solo per scopi pacifici (“guardare Netflix”…) e ha fatto capire tra le righe di aver tollerato fin troppo un uso non consentito della sua tecnologia.
Quando la NATO ha insistito per estendere la copertura satellitare in Crimea senza nemmeno avanzare la scusa dell’uso civile, il capo di SpaceX si è rifiutato di collaborare a un attacco che a suo parere avrebbe potuto rappresentare una “mini-Pearl Harbor” e innescare una risposta nucleare da parte russa.