Riguardo al corteo tenuto contro Alternative für Deutschland il 21 gennaio a Berlino, Yasemin Acar, militante antifascista orgogliosamente di origine curde ha denunciato ad Al Jazeera di esser stata “maltratta e minacciata” per aver cercato di partecipare alla manifestazione sventolando bandiere palestinesi con i suoi amici in solidarietà con Gaza.
“Per me era importante essere lì: come persone con un background migratorio (sic) in Germania, siamo maggiormente soggetti ad attacchi razzisti, soprattutto da parte di persone che votano per l’AfD”, ha dichiarato Acar, aggiungendo di aver comunque provato “nervosismo” per essersi trovata al cospetto di una folla di “tedeschi bianchi”, gente che “sembra essere contro il razzismo, il fascismo e l’ondata di destra in Germania”, ma che in realtà ce l’ha anche con gli immigrati musulmani.
Poco dopo essere giunti alla protesta, Acar e i suoi amici si sono sentiti immediatamente a disagio: “Mentre ci dirigevamo verso la manifestazione sventolando le nostre bandiere, abbiamo subito notato i loro sguardi. Potevamo letteralmente sentire le loro occhiatacce, e non ci è voluto molto prima che venissimo attaccati”, ha detto.
Alcuni manifestanti hanno detto loro di metter via le bandiere palestinesi, sostenendo che non fossero adatte allo spirito della manifestazione. Altri sono passati alle maniere forti spingendoli e invitandoli ad andare “alle loro manifestazioni”. Acar ha chiesto aiuto a una poliziotta, ma quest’ultima ha risposto che “spingere non è un reato”.
“Volevamo protestare contro le politiche razziste dell’AfD e più in generale la questione del razzismo in Germania, dando per scontato che avremmo avuto gli stessi diritti degli altri manifestanti”, ha detto Georg Ismael, un attivista filo-palestinese anch’egli presente alla manifestazione: “A un certo punto ci è stato impedito di muoverci in qualsiasi direzione. Questo è il motivo per cui siamo stati costretti ad annunciare una manifestazione separata, anche se non avremmo voluto arrivare a questo”.
Dror Dayan, regista tedesco-israeliano solidale con il movimento filo-palestinese, ha detto di non essere sorpreso che Acar, Ismael e altri siano stati respinti: “Questa non è una novità”, ha dichiarato ad Al Jazeera, “ai centristi non piace il razzismo dell’estrema destra contro gli immigrati, ma al contempo non vogliono immigrati che solidarizzino con la Palestina”.
L’episodio si verifica mentre il governo tedesco tenta di ostacolare le manifestazioni a sostegno di Gaza in ogni modo (per esempio controllando gli striscioni presenti ai cortei autorizzati), ricevendo addirittura accuse di “maccartismo” da parte dei dissidenti. In ogni caso anche l’AfD ha dimostrato un forte sostegno a Israele, nonostante i gruppi ebraici descrivano l’organizzazione come antisemita.