I soldati americani non vogliono più morire per Israele?

Secondo l’agenzia iraniana Tasnim, un gruppo di attivisti affiliato al Fronte di Resistenza dell’Iran Islamico sarebbe venuto in possesso di uno scambio di email tra il generale Daniel R. Hokanson, responsabile della Guardia Nazionale, e un altro comandante di alto rango, nel quale verrebbero rivelate alcune controverse opinioni nei confronti di Israele diffuse all’interno delle strutture militari americane.

Il 9 ottobre il generale Hokanson ha condannato pubblicamente Hamas e ha dichiarato che la Guardia Nazionale è totalmente schierata dalla parte degli israeliani, nonostante il corpo di riservisti venga principalmente impiegato in missioni domestiche.

Tuttavia, in una lettera datata 13 ottobre 2023, Hokanson avrebbe scritto all’altro responsabile del corpo quanto segue:

«Voglio organizzare un incontro per discutere di ciò che ho sentito da Tony. A quanto pare sussiste un crescente antisemitismo fra le truppe, che dichiarano apertamente di essere contro Israele e di non essere disposte a mettere in gioco la propria vita [per lo Stato ebraico]. Alla luce delle osservazioni rivolte mercoledì da Trump contro Netanyahu [che ha criticato l’impreparazione del leader israeliano in occasione degli attacchi di Hamas], il problema non potrà che peggiorare. Dobbiamo elaborare una strategia per affrontare questa situazione e mobilitare le truppe a sostegno di Israele contro Hamas. Penso che sia meglio cercare di anticipare questa situazione, poiché Tony crede che stia diventando un problema.
Quando ho parlato con Ori [Gordin, comandante delle forze israeliane] poco dopo l’attacco, questo ha espresso preoccupazione per un’eventuale ostruzione dei repubblicani al Congresso al pieno sostegno degli Stati Uniti. Ho cercato di placare le sue preoccupazioni, ma non ha tutti i torti. Il CENTCOM [Comando centrale degli Stati Uniti] mi ha comunicato che la presa di posizione di Tommy Tuberville [senatore repubblicano che ha invitato alla neutralità gli Stati Uniti] sta avendo un impatto notevole sulle loro operazioni. Il CENTCOM ha forze limitate e non si aspettava che scoppiasse una guerra calda nella regione. Tutto ciò, combinato con la mancanza di posizioni di leadership confermate, si traduce nel fatto che il CENTCOM non sarà in grado di sostenere Israele qualora il conflitto si allargasse in una guerra su più fronti nel momento in cui Hezbollah entrasse nella mischia. Ad essere onesti, se Hezbollah o altri attori entrassero in guerra, neanche Israele sarebbe in grado di difendersi. Preghiamo che ciò non accada.
Fatemi sapere se avete qualche suggerimento e proviamo a riunire i principali attori per un incontro lunedì.
Grazie in anticipo».

La Guardia Nazionale ha già smentito il leak con un commento lapidario: «Un’email circolante in cui il generale Daniel Hokanson metterebbe in discussione l’impegno degli Stati Uniti nei confronti di Israele è categoricamente falsa. Non l’ha scritta. Non l’ha mai inviata».

L’opinione negativa nei confronti di Israele da parte di un numero sempre più crescente di soldati americani inizia comunque a generare preoccupazioni anche a livelli più alti: pochi mesi fa la Casa Bianca, con il plauso dell’ADL, ha ordinato al Pentagono di indagare sulla diffusione del fenomeno e di adottare le misure necessarie per contrastarlo.

Come riporta “Military Times”, l’ambasciatrice Deborah Lipstadt, inviata speciale degli Stati Uniti per monitorare e combattere l’antisemitismo, ha affermato che “la Casa Bianca la ritiene un’importante questione interna, ma l’antisemitismo è una minaccia anche per la sicurezza nazionale”. La Difesa dovrà dunque organizzare dei “programmi educativi” per le reclute in cui veterani di origine ebraica illustreranno il proprio contributo all’esercito americano e condanneranno lo strisciante antisemitismo fra le truppe.

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