Israele ha ucciso tre cittadini britannici legati ai servizi segreti

Come riporta il Sun, tra le vittime dell’attacco aereo israeliano contro la ong World Central Kitchen ci sarebbero tre cittadini britannici facenti parte di un’agenzia privata legata ai servizi segreti inglesi. I tre uomini – un eroe delle forze speciali, un ex Royal Marine e un veterano dell’esercito – colpiti da droni lavoravano tutti per la società di sicurezza Solace Global, con sede a Poole, nel Dorset.

L’eroe dello Special Boat Service (SBS) John Chapman, 57 anni, che viveva a Poole, e l’ex marine James Henderson, 33 anni, stavano viaggiando in un’auto con i simboli dell’organizzazione umanitaria ben visibili, ma il convoglio è stato ugualmente colpito da tre missili lanciati da un drone dell’esercito israeliano.


Chapman, sposato e padre di tre figli, si trovava a Gaza da poche settimane ma aveva una lunga esperienza in Medio Oriente. La SBS è un’unità delle forze speciali della Royal Navy britannica; la maggior parte delle sue operazioni marittime sono altamente riservate e focalizzate sull’antiterrorismo.

L’ex operatore delle forze speciali James Henderson era un ex soldato della Marina Reale inglese.

L’esercito israeliano ha colpito il convoglio con un UAV Hermes 450 in base al sospetto che i militanti di Hamas stessero usando i veicoli come copertura. Gli operatori umanitari avevano preventivamente informato i soldati israeliani e dunque credevano di essere al sicuro.

Un missile ha colpito una delle auto poco dopo che il convoglio, dopo aver scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari, aveva lasciato il deposito della World Central Kitchen nel centro di Gaza. Le persone a bordo del veicolo sono riuscite a scappare verso le altre due auto, ma sono state raggiunte da un secondo colpo, e infine da un terzo che ha sterminato quasi tutti i presenti.

I corpi delle vittime  sono stati recuperati dalla Mezzaluna Rossa Palestinese e si prevede che verranno trasportati in Egitto attraverso il valico di frontiera di Rafah e poi riportati nei loro Paesi d’origine. La World Central Kitchen ha immediatamente sospeso tutte le sue attività in Palestina.

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