Prime dichiarazioni dell’Ayatollah Khoemeni sull’attacco israeliano all’ambasciata iraniana di Damasco

Il leader della Repubblica Islamica dell’Iran Ali Khamenei ha appena affermato che i “tentativi disperati” compiuti dall’entità sionista per sopravvivere, tra i quali annovera l’aggressione  all’ambasciata persiana di Damasco, “non la salveranno dalla sconfitta”.

Durante il suo incontro con i rappresentanti delle autorità iraniane, Khamenei ha aggiunto che “ciò che Israele sta facendo non lo salverà dalla trappola in cui è caduto, e lo condurrà sulla via dell’estinzione”, sottolineando che “la nuova generazione vedrà la liberazione di Gerusalemme e pregherà ad Al-Aqsa, e il mondo islamico celebrerà la fine dell’entità occupante”.

Il leader della rivoluzione ha inoltre annunciato una “protesta internazionale” nella Giornata di Al-Quds, una manifestazione di solidarietà alla Palestina istituita dall’ayatollah Khomeini nel 1979 e che cade l’ultimo venerdì del mese di Ramadan, sostenendo che quest’anno “sarà celebrata in larga misura in nazioni non islamiche”.

Khamenei ha espresso le sue condoglianze per il martirio del comandante della Forza Quds in Libano e Siria, il generale Mohammad Reza Zahedi, caduto nell’aggressione israeliana: “Faremo in modo che l’odiosa e usurpatrice entità sionista si penta di questo crimine e di tutti gli altri da essa compiuti”.

Il portavoce delle Guardie Rivoluzionarie in Iran, il generale Ramadan Sharif, ha dichiarato che “il martirio dei leader della Guardia rivoluzionaria aumenta la nostra determinazione ad affrontare i sionisti“. Sharif ha confermato che le cerimonie funebri per i sette martiri di Damasco si svolgeranno venerdì appunto durante la Giornata di Al-Quds a Teheran.

Fonte: Al Mayadeen (3 aprile 2024)

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