Joe Biden vuole riconoscere il genocidio armeno

Joe Biden riceve delegazione armena alla Casa Bianca in veste di vicepresidente (2012)

Joe Biden si prepara ad annunciare il riconoscimento del cosiddetto genocidio armeno, l’uccisione durante la Prima guerra mondiale di circa un milione e mezzo di armeni da parte dell’Impero Ottomano. A scriverlo è il New York Times.

Biden dovrebbe fare l’annuncio sabato, nel 106° anniversario dell’evento. Durante la Guerra Fredda gli Stati Uniti si sono costantemente astenuti dall’uso del termine “genocidio” per descrivere quanto accaduto, anche se per la pressione del lobbismo armeno (molto forte a Washington) ha fatto sì che la dicitura comparisse in diversi documenti ufficiale.

Nel 2007 la Commissione per gli Affari Esteri della Camera aveva approvato un disegno di legge che condannava l’Impero Ottomano per il genocidio. Tuttavia, il sostegno bipartisan è venuto meno dopo che la Casa Bianca ha messo in guardia contro la possibilità che la Turchia limitasse lo spazio aereo e l’accesso via terra ai soldati statunitensi diretti verso l’Iraq.

All’epoca il governo turco dichiarò che “non è possibile accettare una simile accusa per un crimine che non è mai stato commesso dalla nazione turca. Una Commissione americana non ha il compito di riscrivere la storia distorcendo una questione che riguarda specificamente i rapporti fra turchi e armeni”.

Nel gennaio 2008, Barack Obama (ancora senatore) dichiarò che “il genocidio armeno non è un’accusa, un’opinione personale o un punto di vista, ma piuttosto un fatto documentato da schiaccianti prove storiche. I fatti sono innegabili” e promise di riconoscerlo se fosse stato eletto, anche se poi si limitò a usare l’espressione Medz Yeghern (“grande crimine”) nelle commemorazioni ufficiali.

Joe Biden sarebbe perciò il primo Presidente in carica a riconoscere il genocidio armeno: prima di lui, solo Ronald Reagan vi fece apertamente riferimento in una dichiarazione del 1981 sull’Olocausto (“Come il genocidio degli armeni che lo ha preceduto, e il genocidio dei cambogiani che lo ha seguito, come tutte le altre -troppe- persecuzioni che altri popoli devono subire, la lezione dell’Olocausto non deve mai essere dimenticata”).

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