Milano non si ferma, Beppe Sala sì

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#milanononsiferma e con ago e filo ricama…

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Dopo le giornate interminabili del “Milano non si ferma”, slogan promosso su tutti i social da Beppe Sala attraverso video, hashtag e magliette, alla fine il sindaco del capoluogo lombardo ha deciso finalmente di fermarsi. Lo ha fatto con un messaggio su Facebook che ha suscitato non poche critiche anche tra i suoi sostenitori:

Cominciamo dalla sostanza. Dobbiamo cambiare le nostre abitudini di vita, dobbiamo evitare il più possibile contatti non strettamente necessari. E ve lo dice uno che in queste settimane ha sempre sostenuto che le regole vanno applicate e non discusse, ma che ha anche cercato di mantenere alta la speranza e la volontà di non fermarsi di fronte alle difficoltà. Per cui il mio invito, semplicemente, è di stare in casa il più possibile. Diamo una dimostrazione di realismo e di buon senso. Solo se saremo uniti e non minimizzeremo la situazione potremo superare questo momento difficile. Spieghiamolo bene ai nostri figli, prendiamoci cura degli anziani. Tenendo presente un punto fondamentale: capire come si sta agendo per adeguare le struttura sanitaria delle nostre Regioni dell’emergenza.
Detto ciò, ribadisco il mio pensiero. Lunedì scorso in Consiglio Comunale ho ricordato che il Direttore della Virologia del più grande ospedale tedesco (lo Charitè di Berlino) afferma che questo virus si ripresenterà probabilmente anche l’inverno prossimo. Da qui parto per dire che è più che ovvio che siamo in emergenza sanitaria, ma il blocco di un quarto del Paese (che però in termini economici vale tre quarti) produrrà danni incalcolabili alle famiglie italiane. Non per qualche settimana, ma per un lungo periodo. Non è una questione di PIL, ma di reddito familiare. Di chi perderà il lavoro, di chi è già in difficoltà e vedrà peggiorare la sua situazione. Mi aspetto dal Governo una risposta rapida e decisa su questo fronte, che non si risolva in misure fiscali ma che preveda forti iniezioni di liquidità. Sono già pronto per lavorarci con tutte le Istituzioni. Si vive sempre giorno per giorno, ma una comunità che non riesce a guardare avanti è persa. Serve un grande investimento finanziario per supportare un territorio che traina l’Italia da decine di anni.
E infine una piccola ma doverosa questione di merito. Milano, piaccia o no, è il cuore del Paese. Stamattina ho ascoltato il Presidente del Consiglio lamentarsi della fuga di notizie. Non va bene, infatti, che il Sindaco e il Prefetto di Milano sappiano di queste norme dai media.
Detto tutto ciò garantisco il mio massimo impegno per far sì che le decisioni prese trovino la migliore applicazione possibile, sapendo che non sono ancora sufficientemente chiare e che lo dovranno diventare in fretta. Servirà tanto, tanto buon senso. Di chi governa e dei singoli cittadini.

Cominciamo dalla sostanza. Dobbiamo cambiare le nostre abitudini di vita, dobbiamo evitare il più possibile contatti non…

Gepostet von Beppe Sala am Sonntag, 8. März 2020

 

Sì, si tratta dello stesso politico che meno di due settimane fa organizzava aperitivi “contro il panico” assieme a Nicola Zingaretti (sembra che il segretario del PD si sia preso il coronavirus proprio in quella occasione!) e che per tutto questo tempo non ha fatto altro che ripetere, con uno zelo assolutamente fuori luogo, “Milano non si ferma. Mai” (Milan carries on!).

Se però fino a ieri la grande stampa riportava i commenti entusiastici dei “cittadini”(“Grazie sindaco Beppe”, “Quanto sei giusto”, “Grazie per quanto state facendo, anche per rassicurarci”), oggi qualsiasi giornalista dovrebbe prendere atto che sulla pagina Facebook del sindaco ogni attestato positivo è stato rimpiazzato da una generale sensazione di imbarazzo e sconcerto. Ne riportiamo solo alcuni, tra i più “votati”:

“Sindaco ho un grande rispetto per lei, ma considero sbagliata la sua iniziativa presa alcuni giorni fa, l ‘effetto è stato disastroso. Aggiungo che commentare una misura presa al fine di evitare un’emergenza sanitaria sia sbagliato da parte di un uomo delle istituzioni. Con stima”.

“Dovevamo cambiarlo due settimane fa, invece che fare video orripilanti. Ora Milano si è fermata”.

“In 15 giorni il mio giudizio su di lei è cambiato profondamente… in negativo. A volte è necessario avere il coraggio di adottare misure impopolari oggi per salvarsi domani. La priorità non era il video e gli appelli a non fermarsi perché di questo passo non ci sarà alcun futuro”.

“Tu devi fare solo una cosa. Chiedere scusa. Hai pensato solo alla (tua) immagine e non alla salute delle persone. Ci sono persone che sono costrette a muoversi per andare a lavorare. Quindi le misure da adottare sono le seguenti. 1) Incentivare, qualora sia possibile, il trasporto privato. Quindi, abolire zona B e zona C e rendere gratuiti tutti i parcheggi. 2) Chiudere tutti i centri commerciali e i luoghi di ristoro. È consentito solo il take away. 3) Capillare diffusione di dispenser e mascherine 4) Esercitare la funzione di controllo delle disposizioni”.

“Sindaco Sala un quarto di paese se è ammalato e non riceve le cure necessarie non potrà andare al lavoro. È da settimane che lei sbaglia le priorità. Invece di andare agli aperitivi o nei ristoranti cinesi si faccia un giro negli ospedali di Crema Bergamo Lodi”.

“Si chiedeva a Milano di fermarsi per 15 giorni non per una vita intera. Sono stati messi davanti gli interessi economici anziché la salute delle persone. E ancora stamattina c’è chi si lamenta che non può andare a sciare. Altro che cambiare le abitudini qua vanno cambiate le teste”.

“Sono una sua estimatrice, ma il video che avete diffuso dieci giorni fa per continuare a tenere in vita il frullatore suicida che ci ha portato sul baratro è stato l’errore più grave commesso dalla sua amministrazione.
Avere fiuto e visioni economiche serie significa guardare al medio lungo termine, non fermarsi a domani. Ma l’ottusità umanoide non si ferma, non si può fermare.
Pagheremo tutti e caro. Il dolore più grande è cosa lasciamo ai nostri figli”.

“Sindaco, parole e toni condivisibilissimi.
Un appunto: capisco perfettamente il desiderio di ritorno alla normalità ma, per il futuro, eviti assolutamente iniziative quali #MilanoNonSiFerma senza essere assolutamente certo dell’opportunità di certi comportamenti.
E il caso Zingaretti – che invitava alla vita normale ed alla socialità – deve rimanervi, rimanerci, ben impresso nella mente.
Il desiderio di normalità non deve diventare smania.
Buon lavoro e speriamo bene per tutti noi”.

“Sindaco Sala, ma perché parlate di cose che non capite? L’anno prossimo è molto probabile che il virus tornerà (grande scoperta) ma avremo una diffusa immunità specifica e per allora, si spera anche un vaccino. Le due situazioni non sono minimamente comparabili in termini di impatto sanitario. Chieda piuttosto scusa per la sua maldestra, inopportuna (e un po’ patetica) campagna #Milanononsiferma”.

ecc… ecc…. (ho citato solo i commenti degli “estimatori”, si può intuire il tenore di quelli del versante opposto).

Che aggiungere? Una delle spiegazioni di questa repentina svolta “accelerazionista” da parte di Sala potrebbe essere dovuta al fatto che pochi giorni fa abbia iniziato a leggere l’ultimo Houellebecq

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