Nasrallah ringrazia Trump…

…per la sua franchezza e la sua stupidità.

Dal discorso di Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah del 12 febbraio 2017:

«Lasciatemi dire una parola a tutti quelli che, nelle ultime settimane, hanno detto e scritto (ho letto un sacco di dichiarazioni) che Hezbollah è preoccupato, che Hezbollah si fa intimidire, che Hezbollah è spaventato.
Di che si parla, gente? Trump ha preso il potere.
Sì, è arrivato Trump, e allora? Cosa c’è di nuovo?
La novità, come ha dichiarato Sua Eminenza Sayyed Khamenei (che Dio prolunghi la sua nobile vita), ciò che cambia è che prima c’era qualcuno mascherato con un velo di ipocrisia [Obama]. Egli si rivolgeva a voi in modo suadente, faceva gli auguri per le vostre celebrazioni, ma poi cosa combinava di nascosto? Imponeva sanzioni, organizzava guerre contro di voi, lanciava attacchi per uccidere migliaia di civili, sosteneva guerre come quella contro lo Yemen dove centinaia di migliaia di persone sono state uccise, ferite, affamate e assediate.
[Obama] ha sostenuto regimi dispotici come quelli del Bahrain e dell’Arabia Saudita. Con tutti i danni che ha causato, ha favorito anche la creazione di Daesh, per infangare la vostra religione, il vostro Profeta, il vostro Corano, per spargere il vostro sangue, per catturare le vostre donne, per demolire la vostra società e il vostro Paese.
Ma [Obama] era simpatico, e il vostro cuore si infiammava per la sua pelle nera.
La novità positiva è che finalmente qualcuno ha messo l’ipocrisia da parte, e questo è uno dei motivi per cui Sua Eminenza l’Imam Supremo [Khamenei] ha detto che dobbiamo ringraziare Trump, per aver mostrato nuovamente il vero volto degli Stati Uniti, un volto razzista, crudele, criminale, assassino, che sparge il sangue altrui, reprime le libertà, si impadronisce delle ricchezze degli altri, complotta incessantemente contro i popoli oppressi.
Grazie! Non siamo affatto arrabbiati, anzi siamo profondamente grati a Trump.
Perché da quando ha preso il potere, ha mostrato il vero volto del governo degli Stati Uniti, e le persone il cui giudizio era offuscato ora possono finalmente tornare a capire.
Per quanto riguarda la paura, è una cosa con cui abbiamo a che fare da molto tempo [noi di Hezbollah].
A tutti quelli che scrivono, analizzano, chiacchierano, io voglio soltanto dire, in nome dei capelli bianchi dello sceicco Hussein Obeid, uno dei gloriosi fondatori di Hezbollah, che noi c’eravamo già nel 1982 e siamo ancora qui nel 2017.
Nel 1982 non eravamo che una manciata di fedeli perseguitati, timorosi ogni istante di essere catturati dai nostri avversari. L’esercito israeliano, allora invincibile, occupava metà del Libano, con centomila ufficiali e soldati israeliani affiancati da venticinquemila americani, francesi, britannici e italiani. Il Libano aveva anche problemi al suo interno, oltre alla corazzata New Jersey e altre navi da guerra al largo delle sue coste.
Eravamo solo un pugno di uomini, noi e gli altri componenti delle fazioni e dei partiti della Resistenza. E non abbiamo avuto paura, nessuna preoccupazione, nessuna esitazione. La nostra causa era chiara, sicura.
E poi è venuto George Bush, di nuovo con le armate e gli incrociatori, ad assaltare i Paesi, a spingere Israele alla guerra contro di noi, ma non abbiamo mai provato timore né spavento, né ci siamo mai tirati indietro.
Avevamo la certezza che Dio ci avrebbe accordato la vittoria. Quella vittoria che Dio ci ha promesso nel Suo Libro, e che l’Imam Khomeini ha promesso allo sceicco Hussein Obeid, a Sayyed Abbas, alla casa dei fratelli, quando andarono in visita all’Imam al principio della nascita del movimento, il quale gli confermò quanto la resistenza fosse l’unica soluzione, e li invitò a non fare affidamento su nessuno, di non aspettarsi nulla dall’Iran o da chiunque altro al mondo, di fare affidamento solo su Dio e su loro stessi, per portare a termine il compito.
E in quel giorno, come attestano i documenti, in quel giorno, quando molti nel mondo arabo e islamico credevano che il Libano sarebbe entrato nell’orbita israeliana, l’Imam Khomeini disse alle nove persone presenti, tra cui Sayed Abbas al-Musawi [ex segretario generale di Hezbollah] e lo sceicco Hussein Obeid: “Resistete, perché io vedo la vittoria impressa sulle vostre fronti”.
Questa vittoria giunse nel 1985, nel 2000, 2006 e si avvera ancora oggi in Siria, Iraq, e arriverà a Dio piacendo nello Yemen, perché né Trump, né suo né padre o suo nonno, né George Bush, né suo padre o suo nonno, nessuno di questi razzisti potranno ledere il coraggio, la volontà, la determinazione e la fede di uno qualsiasi dei nostri figli, per non dire dei nostri uomini e dei nostri veterani.
È per questo che non siamo preoccupati, ma molto ottimisti, perché quando la Casa Bianca è occupata da un idiota, che si vanta della sua stupidità, questo è l’inizio della liberazione per gli oppressi di tutto il mondo».

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