US Dept. of Transportation Rules Airlines Must Allow Miniature Horses to Fly as Service Animals
(“The Drive”, 9 agosto 2019)
Nonostante i numerosi problemi che lo attanagliano, il trasporto aereo è incredibilmente “democratico”: persone di ogni genere possono ammassarsi in un piccolo tubo di metallo e alzarsi in volo. Alcuni di loro però possiedono “animali di servizio”, tra i quali ultimamente si annoverano bestie più “esotiche” di un semplice cane per ciechi. La questione ha causato accesi dibattiti almeno fino all’8 agosto 2019, quando il Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti ha pubblicato gli orientamenti definitivi sull’argomento, aggiungendo i pony all’elenco degli animali che possono viaggiare in aereo.
Sì, i pony sono ottimi “animali di servizio”, anche se rari, per le persone con disabilità emotive e fisiche. Alti in media meno di un metro e pesanti circa 50 chili con una vita media di 35 anni, non sono in fondo così diversi dai cani di grossa taglia, anche per la loro presenza rassicurante e la capacità di svolgere compiti complessi. E sì, le compagnie aeree si sono finora sempre opposte all’idea di ospitare un cavallino in classe economica. Il Dicastero dei Trasporti ha ammesso che le compagnie hanno fatto pressione per far dichiarare “un’ampia varietà di specie (uccelli, animali con zoccoli o corna)” come animali di servizio insoliti “che andrebbero categoricamente vietati”.
Tuttavia l’agenzia statale ha comunque deciso che i pony addestrati e ufficialmente riconosciuti dall’American with Disabilities Act hanno il diritto di volare. La “dichiarazione” non è di per sé una legge, ma introduce la possibilità di sanzioni contro le compagnie aeree americane che la violeranno.
Here's a miniature horse on a plane pic.twitter.com/1aSt94nvDW
— James Kelleher (@etienneshrdlu) October 22, 2016
Quindi chiunque possieda un cavallo di servizio in miniatura non dovrà più abbandonare il suo piccoletto all’imbarco. Il Dipartimento rileva che le compagnie aeree possono ancora rifiutare determinati animali se considerati pericolosi per l’incolumità o l’igiene dei passeggeri. Ci si domanda però se le compagnie aeree desiderano davvero rischiare qualche campagna di boicottaggio per le centinaia di video che riprenderanno un assistente di volo mentre fa scendere di peso un cavallino dall’aereo.
We may be going just a bit too far when emotional support ponies are allowed aboard aircraft. pic.twitter.com/oPOI97nv5S
— Patrick Gray (@patgrayjr) May 10, 2017
Senza dubbio molti non saranno entusiasti all’idea di condividere il prossimo volo con un animale da cortile. È utile però sapere che le indicazioni ministeriali consentono specificatamente alle compagnie aeree di vietare l’accesso a serpenti, rettili, furetti, roditori e ragni. Qualsiasi altra creatura presentata come un animale di servizio deve essere considerata caso per caso, sebbene venga concesso che i reclami documentati su determinate specie da altri passeggeri possano valere come motivazione per il divieto.
L’aumento di notizie come quella del “pavone di servizio” lasciato a terra non sembra casuale. Secondo il New York Times, il numero di animali di servizio sui vettori aerei statunitensi è aumentato di anno in anno, passando da 481.000 nel 2016 a 751.000 nel 2017. Alcune compagnie aeree avevano peraltro anticipato il Dipartimento ammettendo i pony a bordo almeno da un anno.
Il nuovo regolamento contiene anche altre importanti indicazioni per gli animali di servizio. Si possono portare su un volo fino a tre creature, ma solo una di esse può fungere da animale di supporto emotivo: le altre due devono essere “fisicamente” necessarie. Le compagnie aeree possono richiedere un preavviso per animali di supporto emotivo, non per quelli di servizio fisico. A complicare l’applicazione di entrambe queste regole è il fatto che alle compagnie aeree è ancora vietato richiedere la prova dell’addestramento o della certificazione di un animale, anche se esiste una scappatoia per chi afferma di voler condurre una “analisi del rischio”.
Inoltre, è vietato immobilizzare gli animali a bordo in alcun modo purché i loro movimenti non disturbino gli altri passeggeri, sebbene anche qui le decisioni vengano prese “caso per caso”. Non ci sarà dunque bisogno di arrabbiarsi se vedremo un piccolo pony passarci accanto lungo il corridoio di un aereo: in fondo sono animali addomesticati…
The same kind of people who need 'emotional support ponies' to travel on airplanes are also being given power to control and socially re-engineer western society.
We're in big trouble. pic.twitter.com/YUCGxgbAFc
— Paul Joseph Watson (@PrisonPlanet) September 3, 2019