Redpill non è altro che un sinonimo di Apocalisse

Negli Stati Uniti ha suscitato accese polemiche la scelta di Joe Biden di proclamare un Transgender Visibility Day lo stesso giorno di Pasqua 2024: in realtà la “festività nazionale” era già stata stabilita nel 2021 dal Presidente democratico come seguito a un pacchetto “ultra-trans” che include il Transgender Day of Remembrance ed è corredato formalmente dall’International Pronouns Day, dalla Transgender Awareness Week e dall’International Drag Day.

Dunque è stato un ripetersi dello stesso noioso copione, che lascia disperare sul destino del Paese, anche perché in fondo si sarebbe potuto evitare di far risaltare una celebrazione trans rispetto a quella cristiana (che comunque alla Casa Bianca si riduce alla famigerata “caccia alle uova” rivolta solo ai bambini). Mi ha colpito comunque che Google non abbia approfittato per presentare un doodle a tema LGBTQ++++, ma abbia preferito un enigmatico silenzio anche nei confronti della Pasqua – tuttavia, se si cerca Easter ci si imbatterà in una vignetta piuttosto significativa, con una coppia mista, una bambina mulatta e un vecchio su una sedia a rotelle.


In ogni caso, almeno fino al 1956 persino a New York-Babilonia la Pasqua si festeggiava in tal guisa:

È tutto un po’ così, insomma. I cristiani collettivamente smarriscono Pasqua per Pasqua la propria identità (posto che l’atto di fondazione del protestantesimo è uno stupro collettivo di suore compiuto la notte del Sabato Santo del 1523) e in ogni caso sono altre le religioni mondiali che fanno parlare di sé: l’islam, il cui Ramadan a livello mediatico ha soppiantato qualsiasi Quaresima, e l’ebraismo, che a ridosso dello Shabbat Parah (“Lo Shabbat della giovenca rossa”, coincidente quest’anno con il Sabato Santo cristiano) sta connotando il conflitto israelo-palestinese di tratti messianici, tra i quali per l’appunto si annovera il fatidico sacrificio della giovenca rossa “senza difetti” atto a riconsacrare il Monte del Tempio e favorire la venuta del Messia ebraico.

In Israele è tutto pronto per il sacrificio della giovenca rossa?

Questo è il tenore delle breaking news del 2024: degenerazione mascherata da terzomondismo e “islamizzazione” e apocalissi ebraiche assortite. Nell’ambito di tale “redpillamento di massa”, non posso non segnalare un’altra notizia che ha dell’incredibile nel fatto stesso di esser stata pubblica pressoché da tutta la stampa.

Mi riferisco alla vicenda del naufragio dell’imbarcazione Gooduria nel Lago Maggiore del 28 maggio 2023, nella quale morirono due agenti segreti italiani, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, e che ora vengono ufficialmente indicati come “in servizio” (in una missione ufficiale dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, il servizio segreto italiano per l’estero, in collaborazione col Mossad) dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, che in una brochure commemorativa attesta nero su bianco che i due agenti hanno perso la vita “nelle acque del lago Maggiore il 28 maggio nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri“.

Sull’imbarcazione, che poteva ospitare solo 15 passeggeri, ne erano presenti 23, e oltre alle due vittime italiane si contano tra i deceduti anche Erez Shimoni, agente del Mossad, e Anja Boržkova, moglie dell’armatore e comandante della Gooduria. La morte dei due agenti, un maresciallo dei carabinieri in pensione e una funzionaria della presidenza del Consiglio (dal 2016 all’Aise), rimane “avvolta nel mistero” (formula abusata e boomer, ma non riesco a dirlo altrimenti), e non è ancora chiaro quali fossero gli obiettivi della loro missione e perché abbiano messo a rischio le loro vite per portarla a termine.

Sullo stesso tenore, trovo rappresentativo dei tempi tutto il battage sorto attorno alla figura di Kate Middleton. Voglio fare una premessa: non nutrendo alcun rispetto per la Corona britannica, non ho intenzione di manifestare la benché minima sensibilità nei confronti dei suoi rappresentanti (ecco perché, per dirne una, continuerò a chiamare la Middleton Kate e non Catherine come obbligherebbe il rango). E ai “tradizionalisti” o “conservatori” ai quali l’istituto ispira una devozione intrinseca, mi permetto di ricordare che storicamente sono stati i reali inglesi i primi sovvertitori del principio monarchico sia a livello “domestico” che internazionale.

Detto questo, passiamo alle cose serie: i Windsor hanno messo in piedi un disastro comunicativo con l’affaire Middleton, per l’appunto redpillando i normies e triggerando i debunkers (adesso torno a parlare italiano) con una condotta che ha dell’assurdo, prima -dopo due mesi di assenza- facendo passeggiare in pubblico Kate (o una sua sosia) e dipingendola come “felice, rilassata e in salute”, poi pubblicando una foto probabilmente generata dall’intelligenza artificiale e facendo dichiarare alla stessa Middleton sui social di aver “sperimentato troppo con l’editing, infine presentando un video in cui la Principessa, rigorosamente sola, confessa di avere un cancro.

@allynaston I have a strong suspicion that this “new” photo of Kate Middleton and her children was taken in November 2023 baded on the outfits. There is ample evidence of bad Photoshop throughout this photo and it is my personal opinion that it is because it is old and they try to change the outfits so that it didn’t look like a match. This is pure speculation and opinion based on my own research. #katemiddleton #whereiskate #whereiskatemiddleton #princessofwales #kensingtonpalace #britishroyals #british #popculture #popculturenews ♬ original sound – Allyn Aston

Il volto di Kate Middleton nella foto con i figli (peraltro tutti con dei sorrisoni esagerati e ai limiti del grottesco, come è tipico delle immagini generate dall’IA) sembra tratto di peso da una copertina di Vogue del 2016, così come il suo maglioncino scuro appare come una versione digitalmente modificata di quello indossato a un evento di fine 2023.

I dubbi sulla dichiarazione filmata sono di eguale tenore: la Principessa appare sempre da sola (non si capisce perché il consorte non voglia proprio starle accanto), indossa un outfit già esibito in altra occasione (cosa che non è mai successa, dal momento che ogni sua apparizione pubblica coincide con lo sfoggio di qualche nuovo completo), lo sfondo statico dà l’idea che sia stato utilizzato un green screen, le listelle dello schienale della panchina sono irregolari, l’anello al dito scompare e ricompare eccetera eccetera.

Gli “sbufalatori”, come si diceva, si trovano in difficoltà anche di fronte all’insinuazione che Kate Middleton sia già morta e per qualche motivo la famiglia reale stia prendendo tempo con ridicoli espedienti per pensare al modo più adatto in cui comunicare la verità al pubblico.

È un dato di fatto che da inizio 2024 i Windsor stiano vivendo un periodo terribile: oltre al cancro di Kate c’è ovviamente da ricordare quello del Re Carlo appena salito al trono, nonché il tumore alla pelle diagnosticato alla duchessa di York Sarah Ferguson. In aggiunta, lo scorso febbraio sono deceduti anche Thomas Kingston, marito di Lady Gabriella Windsor, che si è suicidato a 45 anni sparandosi un colpo alla nuca, e Jacob Rothschild, il più importante rappresentante della dinastia di banchieri molto vicino alla “Famiglia”. Può darsi che siano le circostanze ad aver imposto questa goffaggine, contando su un’aura di sacralità che tuttavia pare dissoltasi da tempo.

Come potete vedere, troppe notizie al giorno d’oggi hanno un taglio apocalittico. Del resto, la definizione ufficiale (Wiktionary) di redpill corrisponde perfettamente all’etimo di apocalisse: “Qualcosa che consente o costringe una persona ad abbandonare le illusioni e percepire la dura realtà”.

Il “disvelamento” di massa ha volte può trasformarsi in un’arma a doppio taglio, anche se sulla lunga distanza la verità rende sempre liberi. Ogni vicenda naturalmente può essere ricondotta alla propria circunstancia: per forme di potere come la monarchia o i servizi segreti l’apocalisse può essere rappresentata dall’interazione con un’altra espressione del kratos, la democrazia, che le obbliga ad annullarsi proprio nella “rivelazione”. Il discorso qui però diventerebbe infinito mentre gli eventi già oltrepassano, o forse oltraggiano, ogni chiacchiera. Volevo solo scrivere qualcosa di minimamente significativo per la Pasqua, ma ci ho impiegato giorni e allora non mi resta che ricambiare gli auguri seppur in ritardo

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