Su un drone ucraino compare la scritta “Meno male che Silvio non c’è”

Sul proprio canale ufficiale di Telegram, il Gruppo Wagner ha appena pubblicato le foto di un drone ucraino abbattuto nell’oblast’ di Orël che riporta un adesivo con il simbolo della compagnia militare privata (un teschio che sogghigna), commentando il gesto con queste parole: “Le forze armate ucraine hanno ancora una volta tentato una provocazione. […] Chiunque sia il colpevole, sappia che si è fatto dei nemici”.

I gestori del canale non hanno però notato la scritta in italiano presente sulla fiancata, che recita: “Meno male che Silvio non c’è”. Che cos’è questa trovata? Probabilmente si tratta di un’estensione delle varie “campagne” di raccolta fondi (come quella intitolata RevengeFor) che dall’inizio del conflitto offrono la possibilità di scrivere messaggi sui pezzi d’artiglieria indirizzati contro i russi. I prezzi variano a seconda del calibro dell’arma: 40 dollari per una granata, 1000 per un missile terra-aria.


Dato che c’è chi si è avvalso di tale iniziativa per far scrivere ai soldati messaggi di dubbio gusto (come la famigerata poesia di Pacciani o vari altri slogan memetici), può darsi che in questa occasione qualcuno abbia pagato una cifra consistente per siglare un drone, o magari un soldato può aver riciclato una vecchia frase apparsa già altrove.

Non penso ci sia di mezzo lo zampino diretto di qualche italiano, o “italo-ucraino”, anche se l’avversione per Berlusconi, complice anche le sparate di Zelenskij, negli ultimi tempi è aumentata di molto nell’opinione pubblica del Paese, nonché nelle varie comunità di emigrati, ad onta del recente trapasso del nostro ex Presidente.

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