Il Museum of London approva il vandalismo contro le statue come parte di un “processo di disapprendimento”

Dalla pagina Facebook del Museum of London:

The statue of Robert Milligan has stood uncomfortably outside the Museum of London Docklands for a long time, one of…

Gepostet von Museum for London am Dienstag, 9. Juni 2020

 

“L’imbarazzante statua di Robert Milligan è rimasta a lungo davanti al Museum of London delle Docklands, uno dei tre musei del Regno Unito che trattano la storia del commercio transatlantico di schiavi.

Robert Milligan era un commerciante di schiavi che, al momento della morte nel 1809, possedeva 2 piantagioni di zucchero e 526 schiavi in ​​Giamaica. La statua, realizzata da Sir Richard Westmacott, è stata posta nel 1997 a West India Quay, di fronte al Museo, in onore del “genio, perseveranza e cura” di Milligan, come commemorazione dei suoi successi.

Il Museum of London riconosce che il monumento fa parte del problematico processo di “lavaggio in bianco” [white-washing] della storia, che ignora il dolore di coloro che ancora devono subire le conseguenze dei crimini contro l’umanità commessi da Milligan. Al Museum of London siamo contrari alla conservazione di monumenti che tramandano la violenza e abbiamo già intrapreso iniziative contro il lobbismo a favore della schiavitù [inteso anche come conservazione di una statua…].

Siamo impegnati nei processi di “apprendimento e disapprendimento” [processes of learning and unlearning] promossi nella nostra galleria Sugar & Slavery di Londra, inaugurata nel 2007 e dedicata alla storia della tratta transatlantica e del coinvolgimento di Londra come il quarto porto di schiavi al mondo. Il museo, un’altra “manifestazione fisica” della schiavitù essendo situato in un vecchio deposito di zucchero, sfida costantemente la natura controversa di questa storia.

Ora più che mai in un momento in cui Black Lives Matter chiede la rimozione dei monumenti in onore dei proprietari di schiavi, sosteniamo che la statua di Robert Milligan venga rimossa sulla base dei suoi legami storici con la violenza e lo sfruttamento coloniali.

Abbiamo contattato un’impresa per la rimozione e siamo già consapevoli di rimuovere altri residui nell’area. La statua attualmente è coperta dai cartelli e crediamo che le proteste debbano continuare finché rimarrà quella statua”.

PS: La statua è stata rimossa a poche ore dal post di cui sopra.


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