La California depenalizza il contagio volontario da AIDS

Un disegno di legge della California approvato il mese scorso depenalizza il contagio volontario del partner con l’AIDS. La legge, chiamata SB 239, riduce il contagio volontario a un reato minore e vale anche per i donatori di sangue sieropositivi che si rifiutano di dichiararlo.

Gli autori del disegno di legge, il senatore Scott Wiener e il deputato Todd Gloria, hanno affermato che le persone con HIV ora vivono più a lungo e grazie alle cure attuali ci sono meno rischi di infettare gli altri.

“Oggi la California ha fatto un passo importante verso il trattamento dell’HIV come un problema di salute pubblica, invece di trattare i sieropositivi come criminali”, ha dichiarato Wiener. “L’HIV dovrebbe essere considerato come tutte le altre malattie infettive, ed è quello che fa la SB 239. Stiamo per porre fine alle nuove infezioni da HIV, e lo faremo non intimorendo le persone col carcere, ma dando loro la possibilità di fare i test e accedere alle cure”.

Secondo Melissa Goodman, coordinatrice del Progetto per la giustizia di genere e riproduttiva LGBTQ, la SB 239 è una riforma importante per le persone di colore e le donne transgender. Le leggi risalenti agli anni ’80 e ’90 furono approvate in un periodo in cui non si sapeva molto dell’AIDS.

Secondo la nuova legge, gli “untori” dovrebbero scontare una pena detentiva di massimo sei mesi, a differenza degli otto anni di prima. Wiener e Gloria sostengono che la legge precedente criminalizzava i malati: “Il modo più efficace per ridurre le infezioni da HIV è destigmatizzare l’HIV, cioè invogliare le persone a discutere della propria malattia, sottoporsi al test e poi alle cure”, ha dichiarato Wiener alla CNN.

Coloro che sono contrari al nuovo disegno di legge evidenziano i rischi per la comunità. “Sono dell’idea che dovrebbe essere considerato un crimine infettare volontariamente un’altra persona con una malattia che gli stravolge la vita”, dice il senatore Joel Anderson: “È folle voler essere tolleranti anche su questo”.

Il senatore Jeff Stone, anche lui oppositore della “riforma”, afferma che la maggior parte delle persone che rifiutano di curarsi o assumere i farmaci prescritti dal proprio medico, si assumono la responsabilità di poter infettare altre persone.

fonte: California lowers penalty for knowingly exposing partners to HIV (“Newsweek”, 8 ottobre 2017).

Il provvedimento rientra nella prospettiva di considerare l’infezione volontaria come “ultima forma possibile di carità”: i deliri mistico-pederastici di un Sergio Quinzio sulla prima pagina del Corriere di oltre vent’anni fa, ispirati (ironia della sorte) dal dilagare dell’epidemia in California, sono ora legge. Ricordiamo inoltre che la pratica del contagio volontario (definita bugchasing o Sindrome di Samo) è ancora diffusa tra la comunità omosessuale e per certi versi “incentivata” dal calo della letalità della malattia.

L’ultima forma possibile di carità?

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