Trump dichiara la pace

Trump ha appena concluso il suo “discorso alla nazione” (alle 11:30 circa di Washington): un appello sobrio, minimale e anche dignitoso. Dopo aver confermato l’assenza di morti in seguito all’attacco iraniano alle basi, ha definito Soleimani ruthless terrorist e lo accusato di aver addestrato “milizie terroriste come Hezbollah”.

Non ha invocato un regime change per Teheran, ma solo un “cambio di atteggiamento”: basta guerra “non convenzionale”, basta low-level chaos. “Iran can be a great country”, ha affermato, ma finché non si raggiungerà un accordo le sanzioni rimarranno.

Il Presidente ha anche rimarcato gli incredibili successi in campo economico della sua amministrazione, aggiungendo che ormai gli Stati Uniti “hanno raggiunto l’indipendenza energetica”, dunque “non abbiamo bisogno del petrolio mediorientale”. A suo parere la superiorità in campo economico e militare resta il miglior deterrente.

Infine ha chiuso l’appello dichiarandosi pronto a “dichiarare la pace” assieme a chiunque sia disposto a farlo: The United States is ready to embrace peace with all who seek it.

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